(ANSA) - ISTANBUL, 15 OTT - "Abbiamo salvato dall'occupazione
dei terroristi mille chilometri quadrati di territorio" nel
nord-est della Siria: lo ha dichiarato il presidente turco,
Recep Tayyip Erdogan. "Presto metteremo in sicurezza"
l'intero confine turco-siriano, da Manbij al confine con
l'Iraq", confermando così l'intenzione di estendere l'offensiva
anche ai centri strategici ancora sotto il controllo delle
milizie curde, come Kobane e la 'capitale' del Rojava, Qamishli.
"Ci assicureremo che i rifugiati tornino a casa", ha aggiunto.
Poi, per sostenere davanti all'Occidente le sue ragioni
sull'offensiva militare contro i curdi, in un editoriale
pubblicato sul Wall Street Journal, il 'sultano' scrive: "La
comunità internazionale deve sostenere gli sforzi del nostro
Paese o cominciare ad accettare i rifugiati" dalla Siria. E
aggiunge anche che "ci assicureremo che nessun
combattente dell'Isis lasci il nord-est della Siria".
"La Turchia sta intervenendo dove altri hanno mancato di
agire", è il titolo scelto dal leader di Ankara per il suo
intervento sul quotidiano americano. "I flussi di rifugiati
siriani, la violenza e l'instabilità ci hanno spinto ai limiti
della nostra tolleranza", scrive Erdogan, che ricorda l'impegno
del suo Paese nell'ospitare 3,6 milioni di rifugiati siriani e
rivendica di aver speso "40 miliardi di dollari per offrire loro
educazione, assistenza sanitaria e alloggio".
Tuttavia, insiste, "senza supporto finanziario internazionale
non possiamo impedire ai rifugiati di andare in Occidente".
Erdogan spiega quindi di aver deciso l'offensiva in Siria dopo
aver "concluso che la comunità internazionale non avrebbe
compiuto i passi necessari" ad affrontare la situazione.
Quanyto a jihadisti e foreign fighter, "siamo pronti -
assicura Erdogan - a cooperare con i Paesi d'origine e le
organizzazioni internazionali per la riabilitazione delle mogli
e dei figli dei terroristi foreign fighter", aggiunge il leader
di Ankara, che però non risparmia critiche ai Paesi occidentali
che non avrebbero finora voluto occuparsi della questione,
evitando anche di riprendersi i propri combattenti jihadisti
detenuti nelle prigioni curde.
"Gli stessi Paesi che oggi danno lezioni alla Turchia sui
valori della lotta all'Isis non sono stati capaci di fermare il
flusso di terroristi foreign fighter nel 2014 e nel 2015",
scrive Erdogan.
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Siria: Erdogan,mondo ci sostenga o si prenda rifugiati
Editoriale del leader turco sul Wsj per difendere l'offensiva