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Siria: Erdogan, non possiamo ospitare i rifugiati per sempre

Leader turco illustra in Parlamento piano per reinsediarne 2 mln

Redazione Ansa

ISTANBUL - La Turchia è consapevole delle difficoltà economiche, sociali e culturali di ospitare i 3,6 milioni di rifugiati siriani attualmente registrati nel Paese e non intende "ospitarli per sempre". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, presentando alla cerimonia per la riapertura del Parlamento di Ankara dopo la pausa estiva nuovi dettagli del suo piano di reinsediamento dei siriani oltre confine. Secondo il progetto già annunciato, la Turchia punta a trasferire almeno due milioni dei profughi accolti finora nel nord-est della Siria, dove è in corso di definizione una zona di sicurezza concordata con gli Stati Uniti. Washington sostiene nell'area le milizie curde Ypg, che Ankara ritiene invece terroriste.
"Non abbiamo altre opzioni se non portare avanti il nostro piano a est dell'Eufrate", ha sostenuto Erdogan. In base ai dettagli illustrati oggi, si progetta il trasferimento di circa 2 milioni di siriani in 200 mila nuove abitazioni, per un costo stimato di oltre 26 miliardi di dollari. Enormi investimenti per cui il leader di Ankara ha invocato il sostegno della comunità internazionale, minacciando di aprire le frontiere turche con l'Europa se non verrà accontentato. Un'operazione tanto più complessa perché legalmente dovrebbe avvenire su base volontaria. Diverse ong hanno accusato negli ultimi mesi la Turchia di rimpatri forzati di siriani fermati al di fuori delle province turche di residenza, ma Ankara ha sempre negato le accuse. In questi anni, ha ricordato Erdogan, i rifugiati rientrati "volontariamente" in Siria nelle aree settentrionali sotto il controllo turco sono stati 360 mila.

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