Rubriche

Migranti: stretta della Turchia, 'ma non cacciamo i siriani'

'Oltre 6 mila fermati a Istanbul, i rifugiati inviati nei campi'

Redazione Ansa

ISTANBUL - Le autorità turche hanno lanciato una stretta sulla presenza e la circolazione di migranti e rifugiati. Nelle ultime due settimane almeno 6.122 persone sono state fermate a Istanbul per irregolarità nei documenti, a seguito di un inasprimento dei controlli. Tra questi ci sono anche numerosi siriani. Lo ha riferito in un'intervista tv il ministro dell'Interno di Ankara, Suleyman Soylu, precisando però che nessun siriano è stato rimpatriato.

La stretta è stata avviata a seguito di un aumento delle proteste e delle reazioni di intolleranza da parte della popolazione locale, registrati già durante la recente campagna elettorale per le amministrative. Gli oltre 3,5 milioni di siriani in Turchia godono di uno status di protezione temporanea che li obbliga a risiedere nella provincia di registrazione, salvo eccezioni. Le autorità hanno avvisato tutti i siriani di rientrare nelle rispettive province di assegnazione entro il 20 agosto, pena il trasferimento in campi per rifugiati nel sud del Paese, vicino alla frontiera con la Siria.

A Istanbul, risultano ufficialmente registrati 547 mila siriani, ma nei fatti vi risiedono decine di migliaia in più.

Secondo Soylu, il governo di Recep Tayyip Erdogan punta a rimpatriare quest'anno 80 mila migranti irregolari, rispetto ai 56 mila del 2018.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it