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Migranti: Unhcr, preoccupa il decreto sicurezza bis

Sami: 'Senza le ong aumenta il tasso di mortalità in mare'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 19 GIU - L'Unhcr "ha espresso una posizione molto precisa sul decreto sicurezza bis, nella parte che concerne i salvataggi nel Mediterraneo da parte di soggetti privati. In questa parte, il decreto ci preoccupa molto, riteniamo che l'aumento del tasso di mortalità nel Mediterraneo sia direttamente dovuto all'assenza di un dispositivo strutturato di ricerca e salvataggio". Lo ha dichiarato Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr per il Sud Europa, durante la presentazione del rapporto Global Trends 2018 a Roma nella giornata mondiale del rifugiato.

"Abbiamo chiesto più volte e con più forza a tutti i Paesi europei che vengano eliminati quegli ostacoli che sono stati posti negli ultimi anni al lavoro delle organizzazioni che svolgono soccorsi nel Mediterraneo. Abbiamo chiesto al governo di rivedere il decreto in questa sua parte e al Parlamento di modificarlo", ha sottolineato Sami.

Nel corso della conferenza stampa, i dati del rapporto Global Trend 2018 sono stati raccontati da Yagoub Kibeida e Mirvat Sayegh, entrambi rifugiati politici. "Quella che stiamo vedendo oggi è la più grande situazione di sfollati dalla Seconda guerra mondiale", ha dichiarato Roland Schilling, rappresentante regionale Unhcr per il Sud Europa, ricordando il dato di 70,8 milioni di persone in fuga da conflitti e violenze nel 2018. "I dati non evidenziano cosa questo significa per milioni di persone, per le loro storie individuali", ha aggiunto. "Queste persone hanno tutte in comune la necessità di protezione per avere un futuro. Questa è la principale preoccupazione" ed "è una sfida per i governi e la comunità internazionale", dato che "non abbiamo ancora raggiunto i successi necessari".

Nel corso della presentazione è stato realizzato un breve flash mob nel quale i presenti hanno indossato coperte isotermiche, utilizzate nei salvataggi dei migranti, per promuovere la campagna 'Io accolgo', promossa da decine di organizzazioni per dare visibilità alle esperienze di solidarietà verso i migranti presenti in Italia. (ANSAmed).

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