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Sarraj lancia una conferenza per sbloccare la crisi

Con l'Onu per riaprire il dialogo e votare. L'Italia l'appoggia

Redazione Ansa

(di Rodolfo Calò)

IL CAIRO - Il premier libico Fayez al-Sarraj, forte dell'appoggio dell'Onu, ha lanciato una proposta per sbloccare la crisi libica cristallizzatasi nello stallo militare degli scontri alla periferia sud di Tripoli: una conferenza che faccia ripartire il dialogo politico e imposti elezioni da svolgersi già entro quest'anno. L'iniziativa, che esclude un coinvolgimento del generale Khalifa Haftar e delle sue forze che da inizio aprile assediano la capitale, ha ricevuto subito l'avallo della missione di sostegno delle Nazioni Unite e dell'Italia.
Sarraj, con un discorso tenuto a Tripoli, ha proposto lo svolgimento di un "forum libico" da tenere "in coordinamento con la missione delle Nazioni Unite" in Libia, in cui dovrebbero essere rappresentate "tutte le forze" libiche "che abbiano un'influenza politica e sociale e chiedano una soluzione pacifica e democratica".
Il forum secondo il premier dovrebbe concordare una "roadmap" e una "base costituzionale" per "tenere elezioni presidenziali e parlamentari simultanee prima della fine del 2019", Dal discorso di Sarraj è parso che non esistano le condizioni perché Haftar, pur mai nominato, partecipi al forum: "Continuerò a condurre questa battaglia per resistere al dispotismo", ha detto il premier riferendosi al conflitto che ha causato più di 650 morti e oltre 3.500 feriti e divampa a sprazzi a una ventina di chilometri in linea d'aria dal centro di Tripoli. Una "lotta" per "respingere l'aggressore e mettere fine al suo progetto dittatoriale", ha aggiunto Sarraj riferendosi implicitamente all'uomo forte della Cirenaica che ormai dichiara il controllo di buona parte del paese (o almeno delle sue principali arterie) e del 90% delle strutture petrolifere. "Non c'è spazio per coloro che invocano dispotismo e dittatura, che hanno sangue sulle mani", è il messaggio sintetizzato dall'ufficio stampa del premier.
Del resto anche da parte dello schieramento del generale non traspare voglia di negoziare prima che le sue forze non abbiano "liberato Tripoli", come ha ribadito questa settima il presidente del parlamento libico, Aqila Saleh.
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero comunque ha "confermato il convinto sostegno italiano all'azione conciliatrice in Libia dell'Inviato Onu" Ghassan Salamè, "per l'iniziativa di una conferenza nazionale, annunciata oggi dal Presidente Serraj, per riprendere i negoziati per la stabilizzazione del Paese".
La "costruttiva proposta" di Sarraj serve a "far avanzare il processo politico verso la fine del lungo conflitto" libico, ha sottolineato l'Unsmil, la missione dell'Onu il Libia. Sarraj ha chiesto ai Paesi della "comunità internazionale" di "sostenere questa iniziativa" e "di essere più fermi contro l'aggressore", quindi Haftar, avviando un'inchiesta "sui crimini di guerra e contro l'umanità perpetrati nell'attacco contro la capitale e le altre città libiche". 

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