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Libia: Sarraj, 'l'Italia non sia timida, condanni golpe'

Premier, 'abbiamo avvisato che Isis sta crescendo da noi'

Il premier libico Fayez al Sarraj

Redazione Ansa

ROMA - "Apprezziamo il ruolo italiano, siamo in continuo contatto con il governo. Il punto per noi non è chiedere aiuto per Sarraj, ma per le istituzioni che rappresentiamo. L'Italia non deve essere timida, deve dire che sostiene il governo di accordo nazionale. È l'unico governo legittimo!". Lo ha sottolineato il presidente libico Fayez al Sarraj in un'intervista esclusiva a Sky TG24, che sarà trasmessa alle 19.30 a Sky TG24 Mondo.

"Ora qualcuno vuole fare un colpo di stato e prendere il potere, questo sta accadendo", ha continuato Sarraj. "Al presidente del Consiglio Conte lo abbiamo detto chiaramente: è un colpo di stato e va condannato senza esitazioni! L'Italia ci sostiene, sostiene la nostra guardia costiera, non c'è spazio per incertezze dall'Italia e dall'Unione Europea".

"Noi prevediamo di ricevere un supporto concreto dall'Italia, i libici non dimenticheranno quei paesi che durante questa crisi si sono dimostrati amici", ha proseguito Sarraj, che ha avvertito: "Se la guerra continuerà a Tripoli, ci saranno sicuramente conseguenze, a cominciare dall'immigrazione illegale. Non sarà possibile controllare il flusso dei migranti verso l'Italia".

"L'immigrazione illegale è un incubo per l'Italia e per l'Europa in generale", ha sottolineato il premier libico. "Anche noi siamo molto preoccupati per ragioni umanitarie, economiche e di sicurezza. Abbiamo parlato con il vostro governo", ha detto. "Qui ci sono tantissime persone in fuga, in Europa in molti paesi le porte sono chiuse, e questi stessi paesi criticano la Libia che ospita 800mila migranti! Dobbiamo trovare un punto di incontro: ricordiamoci - ha aggiunto Sarraj - anche il problema della sicurezza, tra i migranti possono nascondersi terroristi e fuorilegge, ne abbiamo avuto conferma dalla nostra intelligence".

"Le ultime informazioni dei servizi dicono che Abu Bakr al-Bagdhadi è nascosto tra Siria e Iraq, ma abbiamo avvertito i nostri partner che durante la guerra l'Isis sta crescendo nel nostro paese, proprio a causa della guerra. Molte cellule dormienti si stanno risvegliando, il rischio non è soltanto per noi ma per tutta la regione", ha avvertito Sarraj. "L'Isis - ha continuato - sta combattendo in alcune città nel sud della Libia, proprio ora. È una prova della loro presenza. E sono certo che il terrorismo aumenterà se i nostri militari resteranno impegnati nella guerra di Tripoli".

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