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Onu: Italia, combattere violenza sessuale in guerra priorità

Stefanile, rafforzamento sistemi giudiziari passo indispensabile

Redazione Ansa

(ANSAmed) - NEW YORK, 24 APR - "Combattere la violenza sessuale in guerra è una priorità per l'Italia. C'è ancora molto da fare per garantire il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e assicurare i responsabili alla giustizia. Per questo siamo a favore dell'inclusione della violenza sessuale come criterio di designazione automatico e indipendente nei regimi sanzionatori e di un coinvolgimento più sistematico della Corte Penale Internazionale e dei meccanismi internazionali d'indagine". Lo ha detto il vice rappresentante permanente all'Onu, ambasciatore Stefano Stefanile, durante una riunione in Consiglio di Sicurezza.

"Il rafforzamento dello stato di diritto e dei sistemi giudiziari è un passo indispensabile, cui l'Italia si propone di contribuire, tra l'altro, ospitando a Roma a fine maggio la Conferenza preparatoria per la revisione dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 (pace, giustizia e istituzioni forti) in vista del Forum Politico di Alto Livello sull'Agenda 2030 di luglio", ha precisato. "Per sradicare la violenza occorre un cambio di paradigma, promuovere una cultura fondata sulla parità di genere, eliminare pratiche tradizionali dannose come le mutilazioni genitali femminili e favorire la partecipazione effettiva delle donne nei processi decisionali", ha proseguito, sottolineando che "e' necessario fornire sostegno al reinserimento delle vittime e l'Italia è impegnata anche su questo fronte", essendo il maggiore contributore del Fondo Fiduciario Onu per le vittime.

Stefanile ha richiamato questi aspetti anche all'evento di alto livello per la preparazione del 20esimo anniversario della Risoluzione 1325 su Donne, Pace e Sicurezza. E precisando che l'Italia ha identificato anche una serie di nuove iniziative, tra cui il rafforzamento del network delle Donne Mediatrici del Mediterraneo, nato su impulso italiano nel 2017, e la promozione di un'alleanza globale di questi network regionali".(ANSAmed).

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