(ANSAmed) - Napoli, 6 dic - "C'è un'opportunità inevasa che
riguarda la migrazione di ritorno, su cui bisognerebbe basare un
nuovo canale di cooperazione per favorire lo sviluppo dei Paesi
della sponda sud del Mediterraneo". E' la sfida che Maria
Paradiso, professoressa di economia all'Università del Sannio ed
esperta di economia internazionale, lancia a margine della
conferenza "Nato Hub per il Sud e il futuro della sicurezza
cooperativa", che si è svolta a Napoli.
Paradiso ha declinato il suo intervento nel congresso su
"Mobilità Mediterranee: fattori di instabilità ma anche
d'incontro e cambiamento positivo", guardando ai fenomeni della
mobilità oltre gli stereotipi: "L'approccio non può limitarsi -
spiega ad ANSAmed - solo alle migrazioni, perché la mobilità è
circolazione anche di idee e background. Con questa accezione
complessa usciamo dall'identificazione delle migrazioni come
fattore di insicurezza o economica e capiamo di più come fare
integrazione, cosa cambia nei territori che danno accoglienza.
Un punto di vista diverso serve ad innovare". E proprio nuove
strade sono quelle legate alla migrazione di ritorno: "Chi torna
nel suo Paese dopo essere stato per alcuni anni in Europa -
spiega Paradiso - ha la doppia cittadinanza, è stato educato
probabilmente in una scuola italiana, ha spesso una percezione
positvaa dell'Europa e dell'etica del lavoro. Questo canale
andrebbe implementato per basarci un canale di cooperazione per
fare investimenti, sviluppo locale, far crescere i Paesi della
sponda sud".
In particolare Paradiso sottolnea il ruolo delle donne in
questi percorsi: "Le donne che si muovono dal loro territorio di
origine - spiega - acquisiscono esperienza anche imprenditoriale
e ritornano spesso cercando di essere un fattore di cambiamento
nei loro paesi. Anche per questo ci verrebbe maggiore attenzione
per le donne immigrate che spesso raggiungono le famiglie che
soo già da noi, ma hanno un livello di istruzione basso, non
hanno il permesso di uscire da casa. Farle crescere dal punto di
vista della formazione e anche professionale sarebbe importante.
Ma va fatto con i canali istituzionali, ci vorrebbe un maggiore
rapporti con le comunità locali, con i centri culturali in
Italia con cui si dovrebbe attivare una cooperazione con le
scuole".
Restare invece chiusi nelle comunità e non crescesre dal
punto di vista della formazione delle prospettive professionali
può portare a pericolose emarginazioni: "La migrazione di per sé
- precisa Paradiso - non favorisce l'arrivo del terrorismo. Ci
sono però dei fenomeni in particolare sulle seconde generazioni
che possono portare a questo tipo di devianza, legata a fattori
di marginalizzazione. Per questo integrare meglio le donne
significa creare una famiglia robusta e una forma di
cooperazione all'interno della famiglia, che possano evitare il
senso di inadeguatezza da parte dei figli". (ANSAmed).
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Migranti: Paradiso(Unisannio),cooperare con chi torna a casa
Hanno etica lavoro e formazione,aiutano economia paesi origine