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La road map Onu per la Libia, al voto nel 2019

Il piano discusso per la prima volta a Palermo oggi e domani

Redazione Ansa

(ANSAmed) - PALERMO, 12 NOV - Un progetto per la sicurezza di Tripoli, riforme economiche per lo sviluppo della Libia, una road map per il cammino istituzionale del Paese: sono i tre pilastri del piano di azione che l'inviato delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salamè, ha presentato al Consiglio di Sicurezza quattro giorni fa e che funge da base di discussione della Conferenza di Palermo questa sera e domani.

Il primo pilastro è il progetto per la messa in sicurezza della capitale, che prevede la formazione di una forza istituzionale che dovrebbe progressivamente andare a sostituire le milizie per il controllo del territorio. Forza che dovrebbe rispondere ad un consiglio direttivo costituito dai principali ministri del Governo di accordo nazionale.

Il secondo cardine riguarda il cammino istituzionale della Libia, con la convocazione in territorio libico di una conferenza (o congresso) nazionale altamente rappresentativa che coinvolga tutte le realtà politiche del Paese, comprese le aree tribali del sud da svolgersi entro le prime settimane del 2019.

Questo potrebbe essere il primo passo per arrivare poi ad elezioni parlamentari nella primavera del prossimo anno, per dare vita ad un nuovo organo legislativo che sostituisca il dualismo tra il Parlamento di Tobruk e l'Alto Consiglio di Stato di Tripoli.

Il nuovo Parlamento dovrà quindi emendare la Costituzione vigente e al contempo lavorare su una legge elettorale in vista delle elezioni presidenziali, anche se non si sa quali tempi possa richiedere questa fase. Nell'ipotesi migliore si parla dell'inizio 2020. A quel punto, oltre a garantire stabilità al paese, con un presidente e un governo eletti, la Libia avrebbe tutti quei requisiti di democrazia per liberare risorse ora bloccate con l'embargo. Terzo e imprescindibile pilastro per una stabilizzazione della Libia è anche il rilancio economico di un paese dalle ingenti risorse petrolifere, ma ancora oggi mal distribuite, e in molti casi disperse in traffici criminali. In questo senso, l'obiettivo è il consolidamento di enti chiave come la Banca Centrale e la Compagnia nazionale per il petrolio (Noc). ​ Su questo piano, nella due giorni di Palermo, l'Onu ambisce a costruire il massimo consenso possibile tra i partner internazionali e quelli libici.

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