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Francia: rimpasto, Castaner è il nuovo ministro dell'Interno

Al governo anche deputato che attaccò Italia su porti

Il neo ministro dell'Interno francese Christophe Castaner (s) e il Primo ministro Edouard Philippe (d)

Redazione Ansa

PARIGI - A due settimane dalle dimissioni a sorpresa di Gérard Collomb, Christophe Castaner viene nominato nuovo ministro dell'Interno della Francia, nell'atteso rimpasto di governo. Fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, Christophe Castaner è stato fino ad oggi il n.1 di En Marche e segretario di Stato alle relazioni col Parlamento.

Castaner sarà affiancato da Laurent Nunez, attuale capo della Direction generale des services intérieurs (Dgsi), i servizi segreti interni della Francia, nominato oggi segretario di Stato al ministero dell'Interno. Da braccio destro di Castaner, Laurent Nunez avrà l'importante incarico di coordinare i servizi di polizia, di gendarmeria, come anche i servizi di intelligence, che conosce bene.

Tra le altre nomine, Franck Riester è stato nominato nuovo ministro della Cultura al posto di Francoise Nyssen, che lascia il governo insieme a Jacques Mézard, ministro della Coesione dei Territori, Stéphane Travert (Agricoltura) e Delphine Gény-Stephann, sottosegretaria all'Economia. Jacqueline Gourault, ex sottosegretario agli Interni, diventa ministro della Coesione dei Territori. Didier Guillaume è il nuovo ministro dell'Agricoltura.

Con il rimpasto, il governo si presenta con "una squadra rinnovata, con un nuovo slancio, ma con un mandato politico che resta identico": questo il commento dell'Eliseo, affidato ai media francesi, dopo il comunicato con l'ampio rimpasto di governo, atteso da due settimane. "L'azione della squadra di governo - dice la presidenza - agirà nella continuità della politica condotta fin qui e secondo il calendario delle riforme nei prossimi mesi".

In nuova squadra anche Gabriel Attal, deputato che attaccò Italia su porti

Entra a far parte del nuovo governo francese anche Gabriel Attal, deputato della République En Marche nominato oggi segretario di Stato presso il ministero dell'Istruzione, l'uomo che scatenò la tempesta diplomatica tra Parigi e Roma quando lo scorso giugno, intervistato dalla tv Public Sénat, disse che la politica italiana sulla nave Aquarius è "immonda" e la chiusura dei porti "fa vomitare". Parole che molti italiani attribuirono invece al presidente Emmanuel Macron, aggravando ulteriormente la crisi diplomatica tra i due Paesi. Negli stessi giorni Macron non era certo stato tenero con la politica di Matteo Salvini. Pur non arrivando a definirla "vomitevole", denunciò pubblicamente "la quota di cinismo e irresponsabilità del governo italiano" sulla questione dei migranti.

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