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Migranti: al vertice Ue restano le distanze tra i leader

Conte, 'più tardiamo più siamo tutti in difficoltà'

Redazione Ansa

ROMA - Restano le distanze tra i leader Ue sulla gestione interna dell'immigrazione, mentre i 27 si sono trovati d'accordo sulla necessità di rafforzare il coinvolgimento dei paesi terzi, incluso l'Egitto. "Ci siamo detti un po' tutti che dobbiamo arrivare a conclusioni" sui migranti perché "più ritardiamo più andiamo tutti in difficoltà" ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo, al termine del vertice di Salisburgo, ad una domanda sul confronto tra i leader europei.
"Fermarsi sulle contribuzioni volontarie non è un obiettivo a cui miriamo. Se arriveremo a questo al termine del confronto lo valuteremo, ma il contributo finanziario immiserisce la prospettiva a cui stiamo lavorando. Dovremmo pensare a meccanismi incentivanti e disincentivanti. Non è l'idea di solidarietà a cui stiamo lavorando", ha aggiunto il premier in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo sulla questione migranti in cui ha ribadito tra l'altro che: "Il caso Diciotti ci vede tutti perdenti. Se l'Europa vuole esprimere una politica in materia di immigrazione vuol dire che mette a punto una strategia, rivede il regolamento di Dublino e quanto prima persegue nuovi meccanismi di gestione collettiva nel segno della solidarietà". "La posizione dell'Italia sul progetto Frontex è che sicuramente può avere un ruolo ma potenziare Frontex fino a diecimila uomini fa anche sorgere problemi circa l'utilità di un tale investimento" precisa Conte. "Preferirei che tutti questi investimenti fossero destinati all'Africa", sottolinea Conte che spiega: "C'è anche un problema politico, è chiaro che un simile dispiegamento di uomini pone un tema di sovranità. Tutti i Paesi membri è chiaro che sono gelosi, e l'Italia non è da meno".

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