(di Massimo Lomonaco)
(ANSAmed) - TEL AVIV, 21 AGO - 'Gush Shalom', il Blocco della
Pace', è stata forse la creatura politica a cui Uri Avnery,
morto a 94 anni, ha tenuto di più nella sua lunga vita politica
di pacifista, voce storica della sinistra israeliana e fautore
di uno stato palestinese. Una visione ancorata profondamente
nella Soluzione a 2 stati. Il presidente Abu Mazen lo ha
ricordato definendolo "un'icona di pace e tra i primi a
sostenere uno stato palestinese e la fine dell'occupazione".
Avnery è stato un personaggio difficile per tutti da evitare:
amici ed oppositori prima o poi hanno dovuto confrontarsi con le
sue idee ben radicate. Pochi anni fa Geula Cohen, una delle
maggiori sostenitrici degli insediamenti ebraici in
Cisgiordania, affermò che Avnery "era il padre politico
dell'idea di uno stato palestinese. Il primo che politicamente
lo tirò fuori. Non accetto le sue idee ma ammiro la sua forza
nel sostenerle". La stessa forza di critica Avnery la indirizzò
contro il lungo dominio politico laburista formando un partito
alternativo di estrema sinistra 'Meri' che nel 1965 entrò alla
Knesset. Le ossa se l'era fatte come editore e giornalista della
rivista antisistema 'HaOlam Haze' (Questo mondo), incubatrice
per anni del dissenso politico e sociale israeliano. Del resto
Avnery era abituato a prendere di petto le situazioni: scappato
dalla Germania, dove era nato nel 1923, all'arrivo del nazismo
per emigrare nella Palestina del Mandato inglese, appena potè si
arruolò nell'Irgun, la frangia di destra della resistenza
ebraica antibritannica. Organizzazione che - raccontò lui stesso
- abbandonò quasi subito per dissensi sugli obiettivi politici
del movimento.
Partecipò come combattente della Brigata Givati alla Guerra
di Indipendenza del 1948 per cominciare poi a scrivere per
Haaretz, giornale liberal che fino all'ultimo ha ospitato i suoi
interventi. Già pienamente schierato per la causa palestinese -
posizione che gli aveva procurato anche aggressioni fisiche -,
Avnery nel 1982, in piena Guerra del Libano, ruppe un tabù
andando a parlare a Beirut con Yasser Arafat, capo dell'Olp: il
primo uomo politico dello stato ebraico ad incontrarsi con il
nemico. I servizi segreti israeliani lo seguirono nella speranza
di arrivare al nascondiglio segreto di Arafat e di uccidere il
capo dell'Olp. Nel farlo - raccontò in seguito Avnery - non
avrebbero esitato ad uccidere lui stesso. Quella visita gli
costò la rottura definitiva con l'anziana madre che lo diseredò.
Poi nel 1993 venne la creazione di 'Gush Shalom'. Oggi
l'organizzazione ha tratto le conclusioni politiche della lunga
vita pubblica di Avnery: "i suoi maggiori oppositori alla fine
non potranno che seguire i suoi passi perché lo Stato di Israele
non ha alcuna altra reale scelta da fare". (ANSAmed)
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Addio a Avnery, padre politico della soluzione a 2 Stati
Leader pacifista israeliano aveva 94 anni