(ANSAmed) - ROMA, 17 LUG - "Due navi di Ong spagnole sono
tornate nel Mediterraneo in attesa del loro carico di esseri
umani. Risparmino tempo e denaro, i porti italiani li vedranno
in cartolina", ha scritto il ministro dell'Interno, Matteo
Salvini, su Twitter, ribadendo il suo no alla connessione dei
poeti italiani alle navi della Ong catalana Proactiva Open Arms
che si trovano al momento in zona Sar davanti alla Libia.
Una politica sulla quale Antonio Tajani, presidente del
Parlamento europeo, commenta in un'intervista su Repubblica dopo
al sua visita in Niger: "Non è mandando ai partner 250 migranti
che si risolvono i problemi. Al governo manca una strategia
complessiva, affronta la questione solo da punto di vista della
sicurezza. I flussi si bloccano solo con una strategia Ue, non
prendendo in ostaggio donne e bambini sulle navi". Così il
presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani,
in un'intervista a Repubblica in cui parla della sua visita in
Niger. "Viaggerò con una delegazione di una trentina di imprese
europee perché è un Paese chiave che, grazie a seri investimenti
Ue, dal 2016 ha ridotto i passaggi dei migranti da 300mila a
10mila", spiega Tajani. "È anche per questa ragione che le
partenze dalla Libia sono diminuite dell'80% e tutto grazie al
lavoro dell'Unione. Un modello da esportare anche in altri paesi
africani".
Lunedì Salvini ha aperto un nuovo fronte con l'Unione
europea, con ancora aperta la partita con Bruxelles e
i partner europei per i ricollocamenti dei 450 migranti sbarcati
a Pozzallo: la Libia deve essere considerata un 'porto sicuro'
dove riportare tutti coloro che salpano dalle coste del Paese
nordafricano, aveva dichiarato il ministro dell'Interno. Non se
ne parla, è stata la risposta secca a Salvini arrivata dalla
Commissione europea: "Nessuna operazione o nave europea fa
sbarchi in Libia perché noi non consideriamo la Libia un porto
sicuro" sottolinea un portavoce della Commissione prima
dell'intervento dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini.
La decisione di non considerare la Libia un porto sicuro, ha
precisato Mogherini, "è della Corte europea dei diritti
dell'uomo, quindi è una valutazione puramente giuridica, sulla
quale non c'è decisione politica da prendere, ma è puramente
nella mani di una Corte indipendente, che ha i suoi metodi di
valutazione basati sullo stato di diritto e sulla legge". Senza
contare che la questione "non è stata sollevata dall'Italia al
Consiglio" Ue. Come dire: l'Italia nelle sedi ufficiali, non ha
mai ventilato l'ipotesi. Immediata è stata la replica di
Salvini: "L'Unione europea vuole continuare ad agevolare il
lavoro sporco degli scafisti? Non lo farà in mio nome, o si
cambia o saremo costretti a muoverci da soli". (ANSAmed).
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Migranti: Salvini ribadisce, porti chiusi per navi Open Arms
Ieri l'Ue lo ha frenato: 'La Libia non è porto sicuro'