(ANSAmed) - ROMA, 5 LUG - Giro di vite sull'asilo. Con una
circolare inviata a prefetti e presidenti delle Commissioni per
il riconoscimento della protezione internazionale, il ministro
dell'Interno, Matteo Salvini, chiede una velocizzazione
nell'esame delle istanze ed una stretta sulla concessione del
permesso di soggiorno per motivi umanitari, il beneficio più
concesso (quest'anno salito a quota 28%) e per il quale si
invitano le commissioni alla "necessaria rigorosità dell'esame
delle vulnerabilità degne di tutela".
Nella circolare il ministro evidenzia che sono attualmente in
trattazione circa 136mila richieste di protezione
internazionale: "un numero significativo e con andamento
crescente se si considera che lo scorso anno sono state
presentate oltre 130mila istanze d'asilo, di gran lunga
superiori ai 119mila migranti sbarcati sulle nostre coste".
Numeri che impongono "un'attenta azione riorganizzativa".
Il documento affronta prima la necessità di ridurre i tempi
di esame delle domande, ai quali "è strettamente collegata la
durata della permanenza nei centri d'accoglienza". I lunghi
tempi di attesa nelle strutture, infatti, "comportano rilevanti
oneri a carico dello Stato". Serve dunque che i 50 collegi che
esaminano le istanze "operino a ritmo continuativo ( 5 giorni a
settimana)".
Salvini rileva poi che l'esito delle domande nell'ultimo
quinquennio si conclude solo nel 7% dei casi con il
riconoscimento dello status di rifugiato; al 15% è stata
concessa la protezione sussidiaria, mentre il permesso di
soggiorno per motivi umanitari è al 25% (salito al 28%
quest'anno). Si tratta di un istituto introdotto
nell'ordinamento nazionale nel 1998 e che prevede la concessione
del beneficio quando ricorrono "seri motivi" di carattere
umanitario nei casi in cui non sussistono i requisiti per il
riconoscimento della protezione internazionale. Questa norma,
evidenzia il ministro, ha "di fatto legittimato la presenza sul
territorio nazionale di richiedenti asilo non aventi i
presupposti per il riconoscimento della protezione
internazionale il cui numero, nel tempo, si è sempre più
ampliato". Ne hanno beneficiato persone in situazioni collegate
"allo stato di salute, alla maternità, alla minore età, al
tragico vissuto personale, alla permanenza prolungata in Libia,
per arrivare anche ad essere uno strumento premiale di
integrazione".
E la tutela umanitaria, concessa inizialmente per due anni,
viene generalmente ampliata in maniera automatica. Una prassi
che ha comportato la concessione del titolo di soggiorno "ad un
gran numero di persone", che "ora permangono sul territorio
nazionale con difficoltà di inserimento". Su questo Salvini
invita ad esaminare con rigore i "seri motivi" che danno diritto
al permesso di soggiorno umanitario, che non possono essere "una
mera constatazione di criticità". Il ministro confida quindi
"nella massima attenzione" delle commissione "a salvaguardia
degli interessi primari della collettività oltre che dei diritti
dei richiedenti".(ANSAmed).
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Migranti: stretta Salvini su asilo, circolare a prefetti
Velocizzare esame e rigore in concessione permessi umanitari