(di Patrizia Antonini)
(ANSAmed) - BRUXELLES, 27 GIU - L'Italia tira dritto sulla
necessità di condividere la responsabilità dei migranti salvati
in mare. La linea rossa di Giuseppe Conte al vertice Ue di
oggi sarà superare il regolamento di Dublino, di fatto,
attraverso una codifica strutturata di quanto già avvenuto con
l'imbarcazione della ong Lifeline, un modello che rompe gli
schemi dei ferrei egoismi del passato ed apre la strada ad una
solidarietà pragmatica.
Roma punta ad una compartecipazione delle capitali su porti
di sbarco e smistamento dei migranti, un'idea che trova contrari
non solo i quattro di Visegrad, ma anche Paesi come Austria e
Danimarca. Il dossier sarà sul tavolo dei leader, alla cena.
Dove anche Angela Merkel giocherà una partita delicatissima,
quella sui movimenti secondari dei migranti, per salvare il suo
governo, minacciato dal ministro 'falco' Horst Seehofer.
Così Roma e Berlino, pressate dalla necessità di trovare
soluzioni, oggi potrebbero finire per unire le loro forze in
uno scambio che garantisca la chiave del problema ad entrambe,
magari con quegli "accordi bilaterali e trilaterali" che la
cancelliera aveva già indicato al minisummit di domenica. Una
soluzione "attraverso una collaborazione tra più Stati che
decidono di andare avanti assieme", come enunciato dal
presidente francese Emmanuel Macron. Ovvero le "cooperazioni
rafforzate", rilanciate anche dallo spagnolo Pedro Sanchez
per superare la mancanza di consenso.
Per allentare la tensione, il presidente del Consiglio
europeo Donald Tusk ha infatti deciso di non portare in
discussione la revisione delle norme di Dublino. Perché, come
spiegato una fonte qualificata Ue, "non c'è ragione di credere
che si possa raggiungere un accordo in tempi rapidi". Il leader
polacco ha piuttosto preferito virare l'attenzione sulle
piattaforme regionali di sbarco nei Paesi terzi, come Marocco e
Tunisia. E anche se sull'ipotesi alla fine potrebbero essere
tutti d'accordo perché allontana il problema dalle frontiere
europee, la formula con cui si pensa di inquadrare l'argomento,
ovvero quella di "esplorare il concetto", rivela quanto l'idea
sia allo stato embrionale e ancora piena di incognite.
Davvero troppo poco per un'Italia stufa delle briciole e
delle pacche sulle spalle. Per questo Conte è pronto a puntare i
piedi, fino anche a minacciare di prendere in ostaggio le
conclusioni del vertice sulla parte della migrazione: un gesto
simbolico, ma dall'alto valore politico. E a mantenere la
riserva per il finanziamento della seconda tranche dell'accordo
Ue-Turchia, fino a quando non avrà sufficienti garanzie per la
disponibilità delle risorse necessarie per il Fondo fiduciario
per l'Africa, indispensabile per la gestione dei flussi nel
Mediterraneo Centrale. Un risiko in cui il leader italiano,
oltre che sui movimenti secondari, potrebbe aprire anche ai
centri per gli sbarchi della proposta franco-spagnola, purché
siano nel nome della responsabilità condivisa, e quindi lo
facciano anche altri Stati europei.(ANSAmed).
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Migranti: Ue spaccata, verso intesa fra volenterosi
'Impossibile l'accordo a 28, cooperazioni rafforzate unica via'