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Usa, Abu Mazen non vuole pace. Anp non vede Kushner

Nell'incontro tra Netanyahu e il genero di Trump focus su Gaza

Redazione Ansa

(di Massimo Lomonaco)

TEL AVIV - La frattura tra Usa e palestinesi peggiora quanto più si avvicina la presentazione del Piano di pace a cui sta lavorando Donald Trump. Ieri Jared Kushner, consigliere e genero del capo della Casa Bianca, ha apertamente detto di dubitare che il presidente Abu Mazen voglia veramente la pace, invocando al tempo stesso che sul fronte palestinese almeno qualcuno sia pronto a guardare le carte del Piano. Giudizio e invito prontamente rispediti al mittente da Ramallah che ha confermato l'indisponibilità assoluta ad incontrare Kushner. Parlando con il quotidiano palestinese al-Quds, al termine del suo giro nelle capitali arabe e in Israele per illustrare le linee di fondo del Piano, il consigliere di Trump, pur dichiarandosi disponibile a lavorare con Abu Mazen, ha sottolineato di "chiedersi in che misura" il presidente palestinese "abbia la capacità o la volontà di muoversi per definire un accordo". "La comunità internazionale sta diventando frustrata con la leadership palestinese" ha insistito, richiedendo invece alle dirigenze di entrambi i Paesi la capacità di determinare "quale sia un compromesso accettabile, in cambio di guadagni significativi". A ribadire l'aperta ostilità di tutta la leadership palestinese, il segretario generale dell'Olp Saeb Erekat ha denunciato che l'amministrazione Trump "non è neutrale", anzi promiscua alle posizioni del premier Benyamin Netanyahu e a quelle dei ministri Avigdor Lieberman e Naftali Bennet ritenuti dei 'falchi'. Per di più - ha aggiunto Erekat - Washington punterebbe alla rimozione di Abu Mazen dal suo incarico: il che "è inaccettabile perché la direzione dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) è stata eletta dal popolo". Un altro tema di dissenso tra Usa e palestinesi riguarda Gaza: l'amministrazione americana, secondo indiscrezioni stampa sul Piano, punta a interventi finanziari e economici nella Striscia per alleggerirne la situazione umanitaria e favorire così il Piano stesso. Isolando in qualche modo Abu Mazen che, nella sua lotta con Hamas per il controllo della Striscia, sta perseguendo un suo pugno di ferro economico nei confronti di Gaza. Netanyahu stesso ieri ha confermato che nell'incontro avuto con Kushner, durato quattro ore, è stata rivolta "particolare attenzione alla Striscia" la cui situazione umanitaria "va risolta - ha detto - ma senza rafforzare Hamas".
Da Ramallah la strategia Usa è stata già respinta: gli Usa - ha denunciato nei giorni scorsi Erekat - stanno cercando di trasformare il dossier palestinese da politico a "questione umanitaria" mutando i diritti nazionali in "progetti umanitari".

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