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Migranti: Corte Ue, respingimenti immediati contro legge

Prima trasferimento occorre accordo Paese a ripresa in carico

Redazione Ansa

(ANSAmed) - BRUXELLES, 15 GIU - Non è possibile fare i respingimenti immediati dei migranti ai confini, tra Paesi Ue.

Lo stabilisce una sentenza della Corte di giustizia europea del 31 maggio, che interpreta il Regolamento di Dublino III. "Quando una persona si reca in uno Stato membro dopo aver presentato una domanda di protezione internazionale in un altro Paese dell'Ue - affermano i giudici - il primo non può decidere di trasferirla verso il secondo, prima che quest'ultimo abbia dato il suo accordo alla richiesta di ripresa in carico".

La sentenza della Corte Ue fa riferimento al caso di un cittadino iracheno, che dopo aver fatto domanda di protezione internazionale in Germania, si è recato in Francia, dove è stato fermato.

Le autorità francesi hanno chiesto a quelle tedesche di riprendere in carico l'uomo, decidendo di trasferirlo il giorno stesso verso la Germania. Le autorità francesi hanno considerato infatti, in applicazione del regolamento Dublino III, che fosse la Germania lo Stato competente per l'esame della domanda di protezione internazionale dell'uomo, poiché aveva fatto richiesta in quel Paese.

L'iracheno ha impugnato dinanzi ai giudici francesi la decisione che disponeva il suo trasferimento verso la Germania, facendo valere, in particolare, che tale decisione disattende il regolamento Dublino III perché è stata adottata e a lui notificata prima che lo Stato membro richiesto (la Germania) rispondesse esplicitamente o implicitamente, alla domanda di ripresa in carico delle autorità francesi.

Investito della causa, il tribunale amministrativo francese di Lille ha domandato alla Corte di giustizia se, nel contesto sopra descritto, le autorità francesi potessero adottare un a decisione di trasferimento nei confronti dell'uomo e notificargliela prima che la Germania avesse accettato esplicitamente o implicitamente tale ripresa in carico.

(ANSAmed).

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