(ANSAmed) - BELGRADO, 15 GIU - L'accordo sul nuovo nome della
Macedonia, raggiunto il 12 giugno scorso dal premier Zoran Zaev
con il collega greco Alexis Tsipras (Repubblica di Macedonia del
nord), viene duramente contestato in entrambi i Paesi dalle
rispettive opposizioni conservatrici.
A Skopje, dove anche il presidente Gjorgje Ivanov
(conservatore) ha respinto l'intesa definendola
anticostituzionale e dannosa per il Paese ex jugoslavo, ieri
sera per il secondo giorno consecutivo si e' svolta una
manifestazione antigovernativa davanti al parlamento,
presidiato in forze dalla polizia in assetto antisommossa.
Sembra del resto molto difficile che il governo di Zoran Zaev
possa poter contare sulla maggioranza dei due terzi del
parlamento per l'approvazione degli emendamenti alla
costituzione, previsti dall'accordo con Atene. Il partito
conservatore Vmro-Dpmne ha fatto sapere infatti che votera'
compatto contro, mentre il suo leader Hristiijan Mickoski ha
annunciato per domenica prossima una grande manifestazione di
protesta contro l'accordo sul nome.
Situazione analoga ad Atene, dove oggi in parlamento si
dibatte una mozione di sfiducia al governo di Alexis Tsipras
presentata da Kyriakos Mitsotakis, leader del partito
conservatore Nuova Democrazia, per il quale l'accordo con Skopje
e' dannoso e va a detrimento degli interessi nazionali della
Grecia. Una situazione questa che deve preoccupare sopratutto la
dirigenza macedone, che ha voluto fortemente l'intesa sul nome,
unico modo per sbloccare uno stallo che durava da 27 anni e che
ha congelato finora il cammino della Macedonia sulla strada
verso l'integrazione in Ue e Nato. (ANSAmed).
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Macedonia:accordo nome contestato opposizioni Skopje e Atene
Premier Zaev e Tsipras in difficolta'. Manifestazioni protesta