(ANSAmed) - ROMA, 14 GIU - Rinnovare e ripensare le relazioni
tra Europa e Africa dal punto di vista economico, politico e di
mobilità umana, ampliando la prospettiva dai rapporti tra
governi a quelli più ampi, che coinvolgono tutti gli attori
della società civile. Questo l'obiettivo principale della
conferenza "Africa-Europe relationships: a multi-stakeholder
perspective", organizzata nella sede dell'Università LUISS a
Roma. Al centro dei due giorni di incontri, immigrazione e
rapporti economico-sociali tra Africa, Europa e Italia, con
diversi seminari e dibattiti di approfondimento che saranno
un'occasione di dialogo e di confronto con docenti provenienti
anche da università africane, istituzioni e aziende.
Nella sessione di apertura dell'evento, alla quale sono
seguiti diversi panel di approfondimento su migrazioni, rapporti
economici e ruolo della società civile, è stata sottolineata
l'importanza sempre maggiore di mantenere rapporti strategici
tra i due continenti. "Le relazioni tra Africa ed Europa sono
fondamentali, i loro futuri dipendono l'uno dall'altro", ha
sottolineato Raffaele Marchetti di Luiss Guido Carli. "Per
troppo tempo il focus è stato solo sulle dinamiche
intergovernamentali", mentre "dobbiamo cambiare prospettiva",
che sia "più ampia" e che coinvolga la società civile. "È
importante avere una più forte attenzione sull'Africa, sul suo
sviluppo interno, e la conferenza può essere un'occasione per
avere questa maggiore attenzione", ha sottolineato Leonardo
Morlino, vice rettore Ricerca della Luiss.
Per Massimo Gaiani, direttore generale del ministero degli
Esteri, l'Italia "ha posto l'Africa tra le priorità dell'agenda
europea", per la sua "posizione privilegiata che ha portato alla
creazione di relazioni privilegiate". I due continenti stanno
"lavorando a sfide comuni" che riguardano "instabilità politica,
terrorismo, traffico di esseri umani", e l'Italia "non si è
allontanata dalle sue responsabilità, pensando che la sicurezza
dell'Africa è anche la sicurezza europea". Di fronte a questo
panorama, "dobbiamo rinnovare e ripensare le relazioni tra
Europa e Africa, dal punto di vista economico, politico e di
mobilità umana" e "ripensare le relazioni tra le due sponde del
Mediterraneo in un'ottica multi-stakeholder".
L'ex viceministro degli Esteri e vicepresidente esecutivo di
Eni, Lapo Pistelli, ha sottolineato che "il senso della
conferenza è quello di creare un indice di argomenti importanti
di cui parlare fuori da questo evento, dove discuterne è più
difficile". Sulle prospettive future, "non c'è un piano b, se
gli europei non si occuperanno di Africa saranno gli africani a
occuparsi di Europa", e "un attore da solo non può fare nulla,
senza la cooperazione tra governi e stakeholder non si può
andare avanti". Paolo Impagliazzo, della Comunità di
Sant'Egidio, ha detto nel suo intervento che le "dichiarazioni
negative sul fallimento dello sviluppo africano sono in realtà
sul fallimento della occidentalizzazione dell'Africa", e che "se
approfondiamo la nostra conoscenza, scopriamo che l'Africa è
molto simile a noi, e risolvere loro problemi significa
risolvere nostri".(ANSAmed).
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Rinnovare relazioni Europa-Africa fondamentale per futuro
Esperti da tutto il mondo alla Luiss per due giorni conferenza