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Tunisia:Commissione libertà pubblica studio parità genere

Attesa su contenuti proposta riforma diritto ereditario

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 12 GIU - La Commissione delle libertà individuali e dell'uguaglianza di genere ha pubblicato oggi on line una relazione finale dettagliata con proposte e raccomandazioni sulle riforme legate alla libertà e all'uguaglianza uomo-donna, che aveva consegnato l8 giugno scorso al presidente della Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi. Cio' al fine di consentire un dibattito aperto e sereno su un tema delicato come quello della parità di genere nella legislazione tunisina. La presidente della Commissione, Bochra Bel Haj Hamida, ha precisato che le riforme proposte in materia di libertà e uguaglianza si basano sulle disposizioni della Costituzione del 2014, le norme internazionali sui diritti umani e i recenti orientamenti in materia. Il deposito di detto studio, di oltre 230 pagine, era stato posticipato a dopo lo svolgimento delle elezioni comunali per non dare adito a polemiche partigiane o interferenze nel contesto politico. Bel Haj Hamida spera che questo studio possa avviare un dibattito comune serio basato sulle proposte e le idee della Commissione, non perdendo di vista il fatto che l'obiettivo è quello di continuare a sostenere le libertà individuali ed arrivare ad una uguaglianza completa tra tutti i cittadini. C'è molta attesa in particolare sui contenuti della proposta sulla riforma della legge ereditaria, che dovrebbe riuscire a conciliare i principi contenuti nella Costituzione con quelli di una legislazione fortemente influenzata dal diritto islamico. Nell'Islam infatti la questione ereditaria rappresenta una sorta di tabù, poiché nel Corano è scritto fra l'altro che alle donne spetta la metà dell'eredità rispetto all'erede maschio. Altre proposte da parte della Commissione che stanno facendo rumore nel Paese, specie tra i conservatori, sono l'abolizione della dote e la possibilità (facoltativa) per le donne di poter trasmettere anche il loro cognome di famiglia, oltre a quello del marito, ai propri figli. Molti sono comunque i passi avanti registrati in direzione dell'uguaglianza di genere in Tunisia negli ultimi anni. Ad agosto 2017 il parlamento ha votato una legge organica contro la violenza sulle donne e per la parità di genere, nel settembre successivo il ministro tunisino della Giustizia, Ghazi Jeribi, ha firmato una circolare che annullava la norma che impediva alle tunisine di sposarsi con non musulmani, lasciando dunque libere le donne tunisine di sposarsi con chi vogliono, indipendentemente dalla religione. (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it