(ANSAmed - SARAJEVO, 8 GIU - Non dobbiamo assolutamente
permettere che si ripeta il 2015, anno dell'escalation della
crisi migratoria. Lo hanno detto a Sarajevo i partecipanti ad
una conferenza sul tema "Come affrontare la sfida delle
migrazioni miste nella regione" organizzata, con il sostegno
dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom), dai
ministeri bosniaci della sicurezza e dei diritti umani e
profughi, alla quale hanno preso parte rappresentanti di Grecia,
Macedonia, Albania, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina,
Croazia, Slovenia e Austria. Lo hanno reso noto i media.
Per quanto la situazione sia sotto controllo, il numero dei
migranti che, dallo scorso novembre ad oggi arrivano in
Slovenia, attraverso la Croazia, la Serbia, l'Albania e la
Grecia, è in costante aumento. Lo ha dichiarato il
rappresentante sloveno, Bostjan Sefic, osservando che la
tendenza è negativa e che "dobbiamo subito affrontare la
realizzazione di misure di protezione concrete".
I partecipanti hanno concordato che uno degli obiettivi
principali è fermare le migrazioni illegali e garantire la
sicurezza dei confini, ma senza usare la forza e minacciare la
vita di coloro che si presentano sulle frontiere.
"Abbiamo inoltre concordato che ogni Paese deve creare una
propria base delle registrazioni con i dati biometrici - ha
riferito il ministro della sicurezza bosniaco Dragan Mektic - e
tale base deve essere compatibile con quelle del resto della
regione e al livello dell'Ue: allora potremo verificare se una
persona abbia già fatto domanda di soggiorno in un determinato
paese".
"Dobbiamo vedere - ha aggiunto Mektic - quanto noi dei
Balcani occidentali possiamo diventare parte delle operazione di
Frontex. Inoltre, dobbiamo tornare al rispetto degli accordi
bilaterali di riammissione e rafforzare le nostre capacità".
(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Migranti: conferenza a Sarajevo, 'mai piu' come nel 2015'
Consulto regionale Paesi balcanici. Flussi in crescita