(di Stefano Intreccialagli)
(ANSAmed) - ROMA, 29 MAG - Azione umanitaria nel
Mediterraneo, azione diplomatica con i Paesi e nelle Nazioni
Unite, promozione di attività di accoglienza e integrazione in
tutta Europa, dove la soluzione alla questione dei migranti deve
essere non fatta di muri, ma "complessa e collettiva". Sono
queste le risposte al fenomeno del flusso migratorio del Sovrano
Ordine di Malta, che a Roma ha voluto far incontrare operatori
umanitari, esperti e diplomatici per riflettere sul messaggio di
Papa Francesco e sull'azione dell'organizzazione verso migranti
e rifugiati.
L'incontro a Roma è iniziato con le drammatiche immagini di
un salvataggio di migranti nel mar Egeo. "Vi assicuro che è
difficile da vedere, da capire", ha raccontato nella sua
testimonianza suor Angel Bipende, medico dell'Ordine di Malta
impegnata nei soccorsi in mare dei migranti. "Abbiamo soccorso
tantissime persone, donne, bambini", raccolti in mare da gommoni
che "sono giocattoli, si bucano con un ago". Suor Angel ha
raccontato di aver visto bambini annegare, donne incinte morire,
di aver fatto partorire donne sulle navi, sui gommoni, lì dove
gli esseri umani "diventano niente, un numero". La vita "è un
dono, perché devo lasciare qualcun altro morire in mare quando
quella persona mi dà la mano per aiutarlo? Questo mi ha spinto a
imbarcarmi".
I rimedi ai problemi legati al fenomeno migratorio in Europa
"ci sono. Non sono soluzioni semplici, non sono muri o barriere,
e non diciamo che devono cadere le frontiere, ma il problema va
gestito con soluzioni complesse ma collettive", ha sottolineato
Stefano Ronca, segretario generale degli Affari esteri del
Sovrano Ordine di Malta. "Non è pensabile che un solo Paese
possa risolvere il problema, sarebbe una soluzione precaria che
a lungo termine non funzionerebbe", ha aggiunto Ronca. Il
concetto è stato ribadito da Mauro Casinghini, direttore del
Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta. "L'Italia è
brava nei soccorsi, diventiamo bravi nell'accoglienza, ma non
siamo ancora riusciti come comunità internazionale a mettersi a
tavolino per parlare del problema", che forse "non si vuole
risolvere" come Europa. L'Ordine di Malta offre assistenza nei
Paesi di origine, accompagnamento dei migranti sulle rotte
migratorie, soccorso in mare, formazione alla Guardia Costiera
libica sul piano medico e accoglienza in Europa. Inoltre,
"facciamo un grande lavoro con le nostre rappresentanze
diplomatiche, al servizio dei deboli, sia a livello bilaterale
che presso le Nazioni Unite, con le quali siamo impegnati nella
redazione dei Global Compact", ha spiegato Ronca.
In questo panorama il ruolo di una "informazione senza
stereotipi è centrale, non solo per la narrazione ma per la
democrazia", ha sottolineato Patrizio Nissirio, capo servizio di
ANSAmed e responsabile per l'ANSA del progetto Infomigrants,
presentato durante l'evento. "La chiave è gestire, governare, e
fare una corretta informazione", anche "sui grandi rischi che ci
sono nei viaggi", dato che "molto spesso nei migranti non c'è
consapevolezza di quello che li aspetta", ha aggiunto.
(ANSAmed).
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Ordine Malta, 'azione umanitaria e diplomatica per migranti'
Le attività dell'ordine presentato in un incontro a Roma