(ANSAmed) – SARAJEVO, 18 MAG – In Bosnia-Erzegovina un
convoglio di cinque autobus che trasportavano 270 migranti, fra
i quali molte donne e 18 bambini, provenienti dalla tendopoli
nel centro storico di Sarajevo smantellata stamane, e' stato
prima bloccato per quattro ore e poi autorizzato a ripartire
alla volta del Centro d'accoglienza di Salakovac, un centinaio
di chilometri a sud di Sarajevo e una trentina a nord di Mostar.
Il convoglio era stato fermato dalla polizia cantonale di
Mostar a Ivan Sedlo, sul confine amministrativo tra il cantone
di Sarajevo e quello del capoluogo dell'Erzegovina, per ordine,
dato a voce, del commissario della polizia cantonale, il croato
bosniaco Ilija Lasic.
La sistemazione dei migranti a Salakovac, struttura gestita
dalle istituzioni centrali bosniache, è stata decisa dall'unità
di crisi del governo centrale tre giorni fa. "Ieri lo abbiamo
annunciato alla polizia di Mostar - ha detto il ministro della
sicurezza Dragan Mektic – e oggi hanno impedito un provvedimento
legale delle istituzioni statali". Mektic ha anche sottolineato
che la questione delle migrazioni è, secondo quanto previsto
dalla Costituzione, di competenza del suo ministero. "Il
commissario – ha detto Mektic – ha commesso un grave reato e
dovrà essere portato in giornata davanti al procuratore; se
qualcuno ha insistito perché desse quell'ordine, era suo dovere
rifiutarlo: nessuno può ordinare a un poliziotto di commettere
un reato". (ANSAmed)
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Migranti: Bosnia, scontro istituzionale Sarajevo-Mostar
Alta tensione in trasferimento profughi da tendopoli