(ANSAmed) - ZAGABRIA, 13 APR - Nonostante le aspre polemiche,
le divisioni nella maggioranza governativa, una ferma
opposizione della Chiesa cattolica e una serie di proteste di
piazza, il Parlamento croato ha ratificato oggi la Convezione di
Istanbul del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta
contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza
domestica.
Con 110 voti a favore, trenta contrari e un astenuto (su 151
parlamentari) il documento ha ottenuto una larga maggioranza
trasversale, sia dei partiti della coalizione governativa
guidata dal premier conservatore Andrej Plenkovic sia delle
opposizioni di centro-sinistra. Ma nell'Unione democratica
croata (Hdz, conservatori) di Plenkovic almeno 15 dei 50
deputati hanno rotto la disciplina di partito e rifiutato di
seguire le chiare indicazioni del loro leader, votando contro.
Plenkovic ha perso consensi anche in una parte dei suoi
elettori, ma per ora sembra che i malumori generati dalla sua
ferma volontà di ratificare la Convenzione non metteranno in
pericolo il suo governo.
La Chiesa cattolica e organizzazioni di destra hanno
manifestato una dura e continua opposizione alla ratifica del
documento sostenendo che tramite la protezione delle donne dalla
violenza si vuole introdurre nella legislazione croata il
concetto di "genere", differente da quello del sesso biologico,
fatto inaccettabile per questi gruppi. Secondo loro la
legalizzazione del concetto di genere apre le porte a pericolosi
esperimenti culturali nell'educazione pubblica e nella sanità,
contrari ai valori tradizionali del popolo croato.
Ieri a Spalato, in Dalmazia, circa 15 mila persone hanno
manifestato contro "la ideologia gender", che verrebbe promossa
dalla Convenzione di Istanbul. Una coalizione di ong che
sostengono di "difendere la famiglia tradizionale", ha
annunciato per maggio la raccolta firme per un referendum per
revocare la Convenzione. (ANSAmed).
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Violenza donne: Croazia, ratificata Convenzione di Istanbul
Voto trasversale Parlamento, ma malumori in partito governo