(ANSAmed) - LUBIANA, 21 MAR - In Slovenia, dopo un primo giro
di consultazioni fra il presidente della Repubblica, Borut
Pahor, e i maggiori gruppi parlamentari non c'è ancora una
convergenza sulla data delle elezioni anticipate, inizialmente
previste per la seconda metà di giugno.
Nel giorno in cui l'Assemblea parlamentare ha preso atto e
formalizzato le dimissioni del primo ministro, Miro Cerar, e
dell'intero governo, che rimarrà in carica solo per gestire gli
affari correnti, Pahor ha incontrato i capigruppo dei partiti di
maggioranza e del maggior partito di opposizione, l'SDS dell'ex
primo ministro Janez Jana, per trovare una convergenza sulla
data delle prossime elezioni, che dovrebbero essere anticipate
di poche settimane. Con la mattinata di domani si concluderà il
secondo giro di colloqui con la sinistra di Levica, il partito
Nova Slovenija e i deputati indipendenti e rappresentanti delle
comunità nazionali. Al termine di questi incontri Pahor dovrebbe
essere in grado di stabilire una nuova data, comunque non più
tardi di due mesi dallo scioglimento dell'Assemblea nazionale.
Nel discorso di ieri di formalizzazione delle dimissioni,
Cerar ha ribadito di aver deciso di lasciare il governo "perché
gli eventi delle ultime settimane non si sono svolti
nell'interesse della Slovenia, ma nell'ottica di favorire
interessi acquisiti". Grazie al lavoro svolto dal suo governo
ora ci sono le condizioni per un "normale processo democratico
di ricerca di un nuovo consenso sociale", riferimento questo
alle ingiustizie reali che si sono accumulate negli anni di
crisi.
Nel giorno in cui Cerar ha rassegnato le dimissioni, infatti,
a Lubiana si è svolto una giornata di sciopero, la seconda da
inizio anno, che ha coinvolto oltre 30 mila impiegati pubblici
che chiedevano un adeguamento salariale e condizioni retributive
in linea con i segnali di crescita dell'economia. Cerar ha
inoltre aggiunto che "è necessario interrogarsi se sia
effettivamente lecito abusare di tutti i possibili canali
democratici per fermare i progetti di infrastrutture di
importanza strategica", un chiaro riferimento alla sentenza
della Corte suprema che ha invalidato il referendum sul progetto
del doppio binario lungo la tratta Divaccia-Capodistria e
portato alle sue dimissioni nella tarda serata di mercoledì
scorso. (ANSAmed)
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Slovenia: dopo dimissioni governo, incertezza su data voto
Oggi consultazioni del presidente Pahor