(ANSAmed) - ROMA, 19 MAR - L'organizzazione Medici Senza
Frontiere (Msf) ha invitato le autorità greche ed europee a
porre fine alla "politica di contenimento che mette in pericolo
la vita delle persone vulnerabili", dopo che due anni fa
l'Unione Europea e i suoi Stati membri "hanno deciso di
respingere migliaia di persone e di compromettere il concetto
stesso di asilo con il blocco in Turchia di richiedenti asilo in
cerca di sicurezza in Europa". In occasione dell'anniversario
dell'accordo, Msf chiede inoltre di continuare a intensificare i
trasferimenti dei migranti e richiedenti asilo nella parte
continentale della Grecia, dove "è indispensabile aumentare la
capacità di accoglienza e riattivare la loro ricollocazione
negli Stati Ue".
"Politiche disumane"
L'organizzazione ha riportato che ogni giorno gli operatori Msf
sulle isole greche "trattano le cicatrici, sia mentali sia
fisiche, create o peggiorate da queste politiche disumane".
Intere famiglie scappate da guerra, violenze, povertà estrema,
in cerca di condizioni migliori in Europa, "si ritrovano
intrappolate spesso in condizioni di vita pessime e con una
comprensione minima di quello che gli succederà", sottolinea
l'organizzazione. "Queste persone sono passate attraverso tutte
queste difficoltà, e arrivano in Grecia credendo che i loro
bambini cominceranno a vivere una vita normale. È questo il
motivo per cui corrono il rischio di fuggire", ha dichiarato
Simona Brescacin, infermiera di MSF nel campo di Moria a Lesbo.
"Quando capiscono che non sarà così, il loro morale subisce un
vero e proprio tracollo. Vedere i loro figli fare nulla tutto il
giorno senza poter andare a scuola e cominciare a vivere una
vita adatta alla loro giovane età, è qualcosa di molto doloroso
per i genitori".
Accordo "produce sofferenza"
Msf ha ribadito che continuerà ad opporsi fermamente a quello
che definisce un "accordo che non si concentra sul miglioramento
della protezione e dell'assistenza di chi è nel bisogno, ma al
contrario sembra intenzionalmente destinato a produrre
sofferenza per chi attraversa il mare" e che si tratta di una
politica "non solo crudele, ma semplicemente inutile", in quanto
"senza opzioni alternative, ogni giorno le famiglie di Paesi
come la Siria, l'Iraq e l'Afghanistan continueranno a rischiare
tutto per raggiungere le coste greche". "Un paziente della
nostra clinica mobile a Lesbo mi ha confessato che ha provato a
raggiungere l'Europa ben cinque volte", ha raccontato Lofti
Jendoubi, mediatore culturale di Msf a Lesbo. "Due volte ha
rischiato di annegare, ma nonostante ciò ha continuato a provare
a fuggire. Preferisce rischiare la sua vita e quella della sua
famiglia piuttosto che rimanere bloccato in Turchia. Mi ha
parlato di rapine, truffe, imprigionamenti, stupri,
comportamenti ostili da parte di autorità, mancanza di accesso
all'assistenza sanitaria. In che modo l'Europa può dire a queste
persone che la Turchia è un Paese sicuro?". (ANSAmed).
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Msf segnala 'costi umanitari fallimento' accordo Ue-Turchia
Organizzazione chiede fine politiche contenimento