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Papa: migranti, alle parole seguano impegni concreti

Pontefice, 'milioni di migranti in condizioni disumane'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 8 MAR - "Dobbiamo incoraggiare gli Stati a concordare risposte più adeguate ed efficaci alle sfide poste dai fenomeni migratori; e possiamo farlo sulla base dei principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa". Lo ha detto Papa Francesco ricevendo oggi in udienza l'International Catholic Migration Commission. "Dobbiamo altresì impegnarci per assicurare che alle parole", codificate nei Patti, "seguano impegni concreti nel segno di una responsabilità globale e condivisa", ha sottolineato il pontefice.

La realtà delle migrazioni "non è cambiata con il tempo, anzi, l'impegno si è rafforzato in considerazione delle condizioni disumane in cui versano milioni di fratelli e sorelle migranti e rifugiati in diverse parti del mondo", ha sottolineato il Papa. "Così come accadde al tempo del popolo di Israele schiavo in Egitto, il Signore ascolta il loro grido e conosce le loro sofferenze. La liberazione dei miseri, degli oppressi e dei perseguitati è parte integrante, oggi come ieri, della missione che Dio ha affidato alla Chiesa". "Auspico che quest'opera continui - ha detto il Papa rivolgendosi ai membri della Commissione internazionale che si occupa dei migranti -, animando le Chiese locali a prodigarsi per le persone che sono state costrette a lasciare la propria patria e che diventano troppo spesso vittime di inganni, violenze e abusi di ogni genere".

Sui risultati delle elezioni in Italia, con la vittoria di partiti che hanno impostato la campagna elettorale contro i migranti, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin aveva in precedenza dichiarato al Sir che "importante è riuscire ad educare la popolazione a passare da un atteggiamento negativo ad un atteggiamento più positivo nei confronti dei migranti. E' un lavoro che continua, anche se le condizioni possono essere più o meno favorevoli. Da parte della Santa Sede ci sarà sempre questa volontà di proporre il suo messaggio fondato sulla dignità delle persone e la solidarietà". La Santa Sede "sa che deve lavorare nelle condizioni che si presentano. Noi non possiamo avere la società che vorremmo, non possiamo avere le condizioni che vorremmo avere. Quindi credo che, anche in questa situazione, la Santa Sede continuerà la sua opera di educazione, che richiede molto tempo", aveva sottolineato Parolin.(ANSAmed).

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