(ANSAmed) - ISTANBUL, 23 FEB - Svolta nel caso della Saipem
12000, la nave noleggiata dall'Eni e bloccata da due settimane
al largo della costa sudorientale di Cipro dalla marina militare
turca, a circa 50 km dall'area designata per le sue perforazioni
su licenza di Nicosia. La piattaforma sta per lasciare le acque
del Mediterraneo orientale, diretta in Marocco per altre
attività, dopo essere stata nuovamente bloccata sul suo percorso
di navigazione da 5 mezzi navali di Ankara, che hanno
"minacciato di usare la forza".
L'annuncio arriva dal governo di Nicosia, secondo cui si
tratta di una battuta d'arresto che però non impedirà nei
prossimi mesi le previste esplorazioni di idrocarburi nella sua
Zona economica esclusiva, parzialmente rivendicata anche da
Ankara e dai turco-ciprioti. Tra le altre compagnie che hanno
ricevuto licenze, ci sono la francese Total e l'americana
ExxonMobil.
Il passo indietro è giunto dopo un ultimo tentativo di
aggirare il blocco "illegale" turco, concordato da Nicosia con
il Cane a sei zampe, secondo il ministro cipriota dell'Energia
Giorgos Lakkotrypis. La Saipem 12000 ha provato a dirigersi con
"grande determinazione" verso il Blocco 3, dove erano previste
le attività di perforazione, ma è stata intercettata dalla
marina turca, che ha "minacciato di usare la forza". A quel
punto, la nave è stata costretta a tornare indietro, dirigendosi
poi verso il porto cipriota di Limassol per fare rifornimento.
Entro qualche giorno partirà per il Marocco, come preannunciato
ieri dall'amministratore delegato dell'Eni Claudio Descalzi.
(ANSAmed).
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Eni rinuncia, la nave Saipem lascia le acque di Cipro
Svolta dopo nuovo blocco turco, 'minacciato l'uso della forza'