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Turchia: Erdogan chiede reintroduzione reato di adulterio

'Nuova legislazione allo studio del ministero della Giustizia'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ISTANBUL, 21 FEB - Dalle parole ai fatti. Dopo aver detto ieri di considerare una reintroduzione del reato di adulterio in Turchia, Recep Tayyip Erdogan ha dato mandato al governo di Ankara di preparare una nuova legislazione in merito.

Lo ha annunciato il suo portavoce, Ibrahim Kalin: "Il nostro presidente ha parlato con il ministro della Giustizia e dato istruzioni per lavorare su questo tema. Adesso i nostri amici ci stanno lavorando".

Al momento non sono noti i dettagli del progetto di legge, destinato a suscitare nuove polemiche sulla svolta conservatrice islamica impressa da Erdogan al Paese.

Ieri, il leader turco aveva dichiarato di aver commesso un "errore" accantonando nel 2004 un progetto di legge di reintroduzione del reato di adulterio per poter avviare i negoziati di adesione all'Ue.

Secondo Kalin, la nuova normativa sarà affrontata insieme a quella per un inasprimento delle sanzioni per gli abusi sui minori, come già suggerito ieri dal presidente turco. "Adesso dovremmo valutare di introdurre alcune norme sull'adulterio e magari considerarlo insieme al tema delle molestie e ad altri temi", perché si tratta di "una questione su cui la Turchia è diversa dalla maggior parte dei Paesi occidentali", sostiene Erdogan. La proposta di legge sull'adulterio, dopo l'abolizione del reato nel 1996 a seguito di una sentenza della Corte costituzionale, era stata inserita in un pacchetto di riforme del governo dell'Akp da lui guidato, ma nel settembre 2004 venne messa da parte tra forti polemiche e sotto le pressioni dell'Ue.

Un'armonizzazione con il suo diritto penale giudicata necessariada Bruxelles, come del resto l'abolizione della pena di morte, che il leader turco è tornato a evocare, come nel periodo più caldo dopo il fallito golpe: "La questione è particolarmente importante per noi per i suoi legami con il terrorismo. Su questo potrebbero arrivare modifiche alla Costituzione".

L'altra normativa allo studio di Ankara riguarda la pedofilia, dopo che una serie di episodi di cronaca hanno scosso il Paese. Una "dinamite che farà crollare la nostra società" se non si interviene, l'ha definita Erdogan, promettendo una nuova legge "al più presto". Secondo un'indagine dell'opposizione, i casi di abusi su minori in Turchia sarebbero più di 300 mila all'anno, e solo il 5% verrebbe poi denunciato. Per i pedofili, l'esecutivo pensa ora alla castrazione chimica. (ANSAmed).

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