Rubriche

Tunisia: un ebreo capolista a Monastir per islamico Ennhadha

Dibattito aperto, è marketing o effetto della recente riforma partito?

Redazione Ansa

TUNISI- Fa discutere in Tunisia il recente annuncio del portavoce del partito islamico Ennhadha, Imed Khemiri, della candidatura come capolista per le elezioni comunali a Monastir del tunisino di fede ebraica, Simon Slama. La notizia infatti ha suscitato molto interesse sulla stampa e nel mondo politico locale per una mossa che secondo alcuni nasconde un'abile strategia di marketing mentre per altri rappresenta la conseguenza della separazione tra politica e religione sancita nel congresso di Ennhadha nel maggio 2016.

L'incaricato degli affari politici di Nidaa Tounes, Borhane Bsaies, ha accusato Ennhadha di fare dello "strip-tease" politico e di sfruttare l'immagine degli ebrei. "La scelta di candidare un ebreo tunisino per le comunali è una prova che il partito è aperto e non tiene conto dell'identità religiosa di una persona" ha detto Khemiri, precisando che Ennhahda presenterà molto probabilmente un altro ebreo tunisino per le elezioni politiche del 2019. Orientamento confermato dallo stesso candidato Slama, che ha dichiarato di considerare Ennhadha come partito "laico", per il fatto di aver separato il lato religioso da quello politico.

Ripercorrendo la storia politica della Tunisia è possibile ritrovare un eletto di religione ebraica nella prima Assemblea costituente del 1956, André Barouche, poi rieletto nel 1964 al parlamento, così come due ministri di religione ebraica fecero parte di due governi di Tahar Ben Ammar e Habib Bourguiba, Albert Bessis e Andé Barouch.

Bisognerà attendere il 2005 per trovare un altro tunisino di religione ebraica in un'istituzione parlamentare tunisina. Si tratta di Roger Bismut, allora presidente della comunità ebraica tunisina, ch venne eletto alla Camera dei consiglieri, unico parlamentare di religione ebraica in tutto il mondo arabo.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it