(ANSAmed) - TUNISI, 21 FEB - Bochra Bel Haj Hamida,
presidente della Commissione delle libertà individuali e
dell'uguaglianza di genere presso la presidenza della Repubblica
tunisina, che avrebbe dovuto consegnare ieri una relazione
dettagliata con proposte e raccomandazioni sulle riforme legate
alla libertà e all'uguaglianza uomo-donna, ha annunciato il
rinvio della presentazione di detto rapporto al giugno prossimo,
dopo le elezioni comunali, in programma il 6 maggio.
"Abbiamo chiesto al presidente della Repubblica, Beji Caid
Essebsi, di riceverci - ha detto Hamida - con lui abbiamo
discusso del rapporto e del suo contenuto e chiesto il rinvio
del suo deposito".
Secondo Hamida si tratta di un "progetto di civiltà che non
deve essere fatto oggetto di tensioni partigiane ed elettorali,
ed in piena preparazione delle comunali, si è reso necessario
chiederne un rinvio, cosa che è stata accettata dal presidente".
"Si tratta di un'opportunità di poter allargare le nostre
discussioni e consultazioni con tutte le parti interessate dal
progetto che rappresenta un grande passo in avanti per la
Tunisia verso l'uguaglianza assoluta tra cittadine e cittadini e
la protezione delle libertà individuali"
C'è molta attesa in Tunisia in particolare sui contenuti
della proposta sulla riforma della legge ereditaria, che
dovrebbe riuscire a conciliare i principi contenuti nella
Costituzione con quelli di una legislazione fortemente
influenzata dal diritto islamico. Nell'Islam infatti la
questione ereditaria rappresenta una sorta di tabù, poiché nel
Corano è scritto fra l'altro che alle donne spetta la metà
dell'eredità rispetto all'erede maschio.
Altre proposte da parte della Commissione che stanno facendo
rumore nel Paese, specie tra i conservatori, sono l'abolizione
della dote e la possibilità (facoltativa) per le donne di poter
trasmettere anche il loro cognome di famiglia, oltre a quello
del marito, ai propri figli.
Molti sono comunque i passi avanti registrati in direzione
dell'uguaglianza di genere in Tunisia negli ultimi anni.
Nell'agosto 2017 il parlamento ha votato una legge organica
contro la violenza sulle donne e per la parità di genere, nel
settembre successivo il ministro tunisino della Giustizia, Ghazi
Jeribi, ha firmato una circolare che annullava la norma che
impediva alle tunisine di sposarsi con non musulmani, lasciando
dunque libere le donne tunisine di sposarsi con chi vogliono,
indipendentemente dalla religione. (ANSAmed).
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Tunisia: rinvio dopo voto deposito studio per parità genere
Commissione,progetto civiltà non sia oggetto tensioni elettorali