(ANSAmed) – SARAJEVO, 21 FEB – Dopo l'accordo Eu-Turchia e il
blocco della "rotta balcanica", in Bosnia-Erzegovina si registra
un rapido aumento dei migranti illegali, fino al 600-700%, e si
è aperta una nuova rotta che parte dalla Turchia e attraverso
Grecia, Albania, Montenegro, Bosnia raggiunge la Croazia da dove
prosegue verso l'Europa occidentale. Lo ha detto oggi,
rispondendo a una interrogazione parlamentare, il ministro della
sicurezza Dragan Mektic, citato dall'agenzia Fena.
Dall'inizio dell'anno sono entrati in Bosnia 400 migranti
illegali, la metà del numero totale raggiunto nell'intero 2017,
ha detto Mektic, precisando che dopo il fermo del flusso di
massa nel 2016, sono rimasti "imbottigliati" in Serbia 10.000
migranti: oggi sono 3.000, mentre gli altri sono andati altrove
in vario modo.
Il grosso problema della Bosnia è che la Polizia di frontiera
è sotto organico di 500 unità, ha detto Mektic. Inoltre, le
autorità bosniache cercano di rimpatriare i migranti illegali,
ma alcuni paesi, ha osservato, non rispettano gli accordi di
riammissione e "non effettuano controlli efficaci: su quei
confini si gira la testa dall'altra parte, sapendo che i
migranti andranno oltre". Mektic ha aggiunto di avere la
sensazione che i migranti non siano sottoposti ad alcun
controllo soprattutto al confine tra l'Albania e il Montenegro e
che su quella frontiera si dovrebbe mettere in atto una sorta di
monitoraggio internazionale.
Il 49% di tutti i migranti proviene da tre paesi, Turchia,
Kosovo e Algeria. Nonostante siano prevalentemente diretti in
Europa occidentale, alcuni migranti chiedono asilo anche in
Bosnia. Secondo le agenzie dell'Onu, l'anno scorso ci sono state
376 richieste d'asilo, ma il 43% dei richiedenti ha lasciato la
Bosnia prima della fine dell'anno. (ANSAmed).
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Migranti: in Bosnia arrivi in crescita del 700%
Ministro, aperta nuova rotta balcanica. Rafforzare controlli