(ANSAmed) - ZAGABRIA, 18 DIC - "Croazia e Slovenia si trovano
in una situazione tale da dover trovare una via di mezzo, un
tipo di compromesso, per la soluzione del confine marittimo nel
nord Adriatico". Lo ha dichiarato oggi il primo ministro croato
Andrej Plenkovic, interrogato su cosa si aspetta dalla visita a
Zagabria, domani, del suo omologo sloveno Miro Cerar.
Il contenzioso sul confine nella Baia di Pirano, parte del
Golfo di Trieste, come anche di alcuni tratti della frontiera
terreste, che da quasi trent'anni pesa sui rapporti tra le due
ex repubbliche jugoslave, si è riacceso lo scorso giugno, dopo
il rifiuto del governo croato di riconoscere il verdetto
dell'arbitrato internazionale.
Plenkovic ha sottolineato che la decisione degli arbitri
internazionali sul confine terrestre "è in linea con le
posizioni croate". Il governo di Zagabria vorrebbe trovare un
compromesso bilaterale, prendendo comunque come punto di
partenza il verdetto internazionale, mentre Lubiana insiste
sulla piena e incondizionata applicazione di tale verdetto dal
gennaio prossimo.
Sebbene la contesa Baia di Pirano sia stata assegnata per
quasi 3/4 alla Slovenia, quest'ultima non ha realizzato il suo
obbiettivo nazionale fondamentale: il contatto diretto con le
acque internazionali in Adriatico a spese del mare croato.
Zagabria si è però ritirata due anni fa dall'arbitrato che
considera irrimediabilmente compromesso dopo che erano emerse
pressioni illegittime di Lubiana sui giudici.
Nel caso Zagabria continuasse nel suo rifiuto di applicare il
verdetto, la Slovenia ha annunciato possibili ricorsi a
tribunali internazionali, ma ha anche lasciato intendere che in
un prossimo futuro potrebbe porre il veto sull'adesione della
Croazia alla zona Schengen. (ANSAmed).
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Croazia-Slovenia: disputa confine, Zagabria per compromesso
Domani incontro premier in capitale croata su baia di Pirano