(ANSAmed) - BRUXELLES, 14 DIC - "Per noi i muri e le chiusure
sono sbagliate e le quote obbligatorie sono il minimo sindacale
per l'Unione europea. Questi Paesi hanno un'opinione molto
lontana. Ma è significativo che questa differenza che resta, e
di cui discuteremo anche stasera a cena, non abbia impedito
un'iniziativa politica che ritengo rilevante e di cui
ringrazio". Così il premier Paolo Gentiloni al termine della
riunione con i leader dei quattro Paesi di Visegrad e il
presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.
Il premier ha poi ringraziato i leader di Polonia, Ungheria,
Cechia e Slovacchia che "hanno annunciato l'intenzione di
destinare 36 milioni di euro alle operazioni dell'Ue di
rafforzamento dell'attività in Libia", ma restano "le distanze"
sulle relocation dei profughi. "Credo" che quella dei Visegrad
"sia una decisione rilevante, che conferma la validità della
politica che stiamo sviluppando come governo italiano col
sostegno della Commissione e di altri Paesi europei e apprezzo
in modo particolare che venga da Paesi che sul tema migratorio,
nella sua dimensione interna, hanno le posizioni più distanti
dall'Italia. Distanze che non cambiano in seguito a queste
decisioni", spiega Gentiloni.
"Continueremo a sostenere la necessità di avere un impegno,
come è stato deciso dall'Unione sulla ricollocazione dei
rifugiati e una politica comune dentro i confini dell'Unione
europea - evidenzia - ma proprio perché ci sono queste distanze
apprezziamo che venga condiviso lo sforzo comune per contrastare
il traffico di esseri umani, e tradurre il più possibile questo
traffico gestito dalla criminalità in vie legali, in corridoi
umanitari, nel rispetto dei diritti umani, nella presenza di Oim
e Unhcr in Libia. Questo grande sforzo oggi ha risorse
economiche in più e il presidente Juncker ne ha preso atto con
grande soddisfazione".
Secondo Gentiloni, "Se vogliamo consolidare la svolta nella
lotta ai trafficanti e cambiare in modo significativo la
situazione dei diritti umani in Libia, abbiamo bisogno di un
impegno finanziario, logistico, politico, ancora più forte, da
tutta la famiglia europea. Questo chiederà l'Italia stasera".
(ANSAmed).
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Migranti: Gentiloni, quote obbligatorie sono il minimo
Premier, grazie Visegrad ma restano distanze