(ANSAmed) - ISTANBUL 12 DIC - Capi di stato e di governo e
alti rappresentanti politici di 57 Paesi musulmani sono attesi
domani a Istanbul per un vertice straordinario
dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oic), convocato
dalla Turchia come presidente di turno per formulare un
"messaggio forte" in risposta al riconoscimento di Gerusalemme
come capitale di Israele da parte di Donald Trump.
A presiedere i lavori sarà il presidente turco, Recep Tayyip
Erdogan, che nei giorni scorsi è stato tra i leader più duri
contro Trump e Netanyahu, definendo Israele uno "stato
terrorista e assassino di bambini" e accusando Washington di
essere diventata complice nei suoi "spargimenti di sangue".
A Istanbul giungeranno 22 capi di stato e di governo, tra cui
il presidente palestinese Abu Mazen, il re di Giordania Abdallah
II, e il presidente iraniano, Hassan Rohani. Egitto, Emirati
Arabi e Marocco saranno rappresentati a livello di ministri
degli Esteri, mentre l'Arabia Saudita sarà presente con il
ministro per gli Affari Islamici, Saleh bin Abdulaziz al
Alshaikh.
I membri dell'Oic, che rappresentano 1,6 miliardi di
musulmani nel mondo, giungono al summit con una posizione
unanime di condanna, ma con sfumature diverse. "Sembra che
alcuni Paesi arabi evitino di sfidare Trump" perché "gli fa
paura", ha detto oggi il ministro degli Esteri turco, Mevlut
Cavusoglu.
Quest'ultimo tuttavia prevede che dal vertice esca un
"messaggio forte", che comprenda anche la richiesta a tutta la
comunità internazionale di riconoscere la Palestina come Stato.
(ANSAmed).
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Gerusalemme: domani a Istanbul super-vertice Paesi islamici
Abu Mazen, Rohani e re Abdallah da Erdogan, 'messaggio forte'