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Israele: 40 anni fa la visita di Sadat cambiò la regione

Retroscena, il viaggio fu preceduto da scenari allarmanti

Redazione Ansa

(di Aldo Baquis)

TEL AVIV - Quaranta anni fa il Medio Oriente volto' pagina quando Anwar Sadat atterro' all'aeroporto di Tel Aviv dove era atteso dal premier Menachem Begin e da Golda Meir. Israele si stava ancora riprendendo dalla traumatica guerra del Kippur (1973) ed ora, per la prima volta dalla fondazione, lo Stato ebraico stava per accogliere il presidente dell'Egitto, Paese guida nel mondo arabo.

Quando i motori del velivolo tacquero, il 19 novembre del 1977, gli occhi si puntarono sul portellone, che pero' per lunghi istanti rimase vuoto. ''La tensione era al massimo'', ha ricordato Yona Klimowitzky, la segretaria personale di Begin.

''C'era infatti chi temeva che dall'aereo potesse spuntare Yasser Arafat'', il leader dell'Olp. I cecchini erano appostati sul tetto dell'aeroporto Ben Gurion. Altri scenari di emergenza, ha rivelato oggi la radio militare, paventavano un nuovo 'Cavallo di Troia'. Ossia che dall'aereo egiziano balzasse a sorpresa un commando determinato a massacrare i leader di Israele schierati lungo il tappeto rosso.

Nel Sinai, in quelle ore, l'esercito israeliano era in massima allerta. In mattinata lungo il canale di Suez erano stati notati spostamenti di truppe come quattro anni prima, alla vigilia del blitz militare siro-egiziano che innescò la guerra del Kippur. Infine Sadat usci', sorridente, e subito scateno' l'entusiasmo degli israeliani.

''Noi comunque eravamo persuasi che da parte sua non ci fosse alcun inganno'', ha commentato oggi Arie Naor, allora segretario del governo israeliano. ''Nei mesi precedenti, Begin si era rivolto nel massimo segreto ai dirigenti di Stati Uniti, Romania, Iran e Marocco per garantire il successo della visita''. E nel 1978, a Camp David, Israele ed Egitto raggiunsero intese di pace. Begin fu costretto a smantellare nel Sinai la citta' di Yamit ed una ventina di colonie ebraiche.

''Per quella rinuncia avrebbe sofferto per il resto della vita - ha detto oggi Klimowitzki. - Ma comprendeva che la pace richiedeva un prezzo''. Sadat pago' un prezzo maggiore ancora nel 1981 quando, nell'anniversario della guerra del Kippur, fu assassinato da un terrorista islamico.

Quello di Sadat, ha osservato il premier Benyamin Netanyahu - ''fu un passo coraggioso e da allora, con alti e bassi, il trattato di pace ha tenuto''. ''Oggi - ha proseguito - Egitto ed Israele, cosi' come altri Paesi, sono fianco a fianco nella stessa barricata in una lotta ostinata all'Islam radicale''. Ieri alla Knesset si e' tenuta una commemorazione ufficiale.

L'Egitto era rappresentato dall'ambasciatore Hazem Khairat.

Secondo i media locali, tutti i tentativi di ospitare a Gerusalemme esponenti politici egiziani di rango non hanno avuto successo. 

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