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Bosnia: leader serbo-bosniaco, 'un Paese impossibile'

Dodik, meglio che serbi si separino. 'Insieme perdiamo tempo'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - BELGRADO, 15 NOV - Per il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, la Bosnia-Erzegovina e' un "Paese impossibile", un "mostro" che non potrà mai funzionare e che sopravvive grazie al forte interesse e sostegno della comunità internazionale. In una intervista alla tv pubblica serba Rts Dodik - che e' presidente della Republika Srpska (Rs), l'entita' a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina - ha detto che i serbi hanno accettato gli accordi di Dayton (che nel 1995 posero fine alla guerra in Bosnia, ndr) e le decisioni imposte, ma non hanno mai voluto rimanere in un tale stato.

"La cosa migliore anche per i bosniaci musulmani sarebbe che ci separassimo. Un mostro come la Bosnia-Erzegovina non puo' funzionare", ha detto Dodik secondo il quale la Republika Srpska ha tutti gli elementi per funzionare come uno stato. "Ha il territorio, un popolo, un potere esecutivo e buoni rapporti regionali". E la separazione, a suo avviso, si potrebbe fare senza violenze e scontri armati. "Insieme perdiamo tempo - ha ancora detto Dodik. La Republika Srpska non ha ottenuto nulla dalla Bosnia-Erzegovina, nessuna decisione ci ha portato dei vantaggi ad eccezione dell'abolizione dei visti".

Sulla base degli accordi di Dayton, la Bosnia-Erzegovina si compone di due entita' dotate ognuna di proprie istituzioni - la Republika Srpska (49% territorio) a maggioranza di popolazione serba, e la Federazione croato-musulmana (51% territorio) - e tre popoli: bosgnacchi musulmani, serbi ortodossi e croati cattolici. Tale netta divisione su base etnica rende tuttavia estremamente lento, macchinoso e problematico ogni processo decisionale a causa dei continui contrasti e rivalita' tra le tre componenti. (ANSAmed).

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