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Catalogna:Colunnista El Pais,'quello di Puigdemont un golpe'

Il giornalista Xavier Vidal-Folch: 'Ha ragione Vargas Llosa'

Redazione Ansa

(di Emanuele Riccardi)

ROMA - Come ha detto in queste ore il Nobel Mario Vargas Llosa e come insegna Curzio Malaparte, il referendum per l'indipendenza in Catalogna "è un tentativo di colpo di Stato, non ci vogliono per forza i carri armati. I golpe possono essere di natura politica, come quello di Primo de Rivera nella stessa Spagna nel 1923 o il 18 Brumaio di Napoleone. Tecnicamente si parla di golpe, anche se la Catalogna è un caso molto particolare, quando si sostituisce in maniera illegittima un ordinamento democratico con un altro". Ne è convinto il columnist di El Pais Xavier Vidal-Folch, un catalano doc, ex vicedirettore del quotidiano madrileno, ex responsabile dell'edizione in catalano, per anni corrispondente a Bruxelles. Come succede spesso, nota Vidal, le ragioni della ribellione popolare che vediamo in questi giorni sono altre: "Mettere un termine al centralismo, votare contro il Pp e mandare a casa il premier Mariano Rajoy per mettere in piedi una maggioranza alternativa".

Il giornalista ricorda che alle ultime elezioni del 2015 gli indipendentisti hanno ottenuto meno del 48% del voto popolare con una maggioranza risicata nel Parlament ed "è falso parlare di mandato popolare per negoziare l'indipendenza. Il primo 'golpe' è in realtà contro la Catalogna, in quanto la costituzione spagnola del 1978 è stata costruita dai catalani.

Addirittura gli addetti ai lavori la chiamavano 'la costitucion de los catalanes'. Lo stesso vale per il Parlamento spagnolo: la quasi totalità delle leggi furono approvate grazie all'appoggio di Convergencia i Uniò (CiU), il partito storico del presidente catalano Jordi Pujol".

Rajoy, però, ha una grandissima colpa, aggiunge Vidal: "Non aver fatto assolutamente nulla negli ultimi cinque anni, dopo essere stato uno dei primi a far ricorso alla Corte costituzionale contro l'ipotesi di una maggior autonomia (cosa che non è successo per la comunità di Valencia e l'Andalusia), oltre ad aver fatto passare leggi per centralizzare di nuovo alcune politiche diventate autonome. E poi uno si stupisce se la gente è arrabbiata".

Il primo ottobre, data del referendum considerato illegittimo da Madrid, "sarà una grande kermesse, senza garanzie politiche serie, una riedizione con maggiore enfasi del 9 novembre 2014", quando l'80% dei votanti al referendum consultivo - ma con una partecipazione di solo il 30% - si espresse per il sì. La soluzione? "Recuperare a partire dal 2 ottobre la legittimità istituzionale, avviando il dialogo. Ci si comporta così nelle democrazie europee".

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