(ANSAmed) - ROMA, 13 SET - "Il governo italiano si è assunto
la responsabilità di far tornare l'ambasciatore al Cairo in
assenza di qualsiasi reale sviluppo sul piano della indagini.
Ogni 14 del mese, a iniziare dal 14 ottobre, quando saranno
trascorsi i primi 30 giorni dal ritorno dell'ambasciatore,
chiederemo a governo di far sapere quali 'passi avanti' quella
decisione avrà favorito". Lo ha detto il presidente di Amnesty
International Antonio Marchesi in una nota, riferendosi al caso
Regeni.
"Non sono in discussione la professionalità, l'esperienza e
la competenza dell'ambasciatore Cantini. Siamo piuttosto
preoccupati che la decisione di normalizzare i rapporti
diplomatici sia stata presa unicamente per motivi diversi dalla
ricerca della verità sulla sparizione, la tortura e l'uccisione
di Giulio Regeni. Di questo sono certi in molti al Cairo", ha
aggiunto Marchesi.
"I primi passi fatti dal governo egiziano dopo la decisione
italiana - ha detto ancora il presidente di Amnesty Italia,
l'oscuramento del sito della Commissione egiziana per i diritti
e le libertà, la stessa che ha fornito consulenza alla famiglia
Regeni, l'arresto dopo oltre 48 ore di sparizione dell'avvocato
Ibrahim Metwaly, sono chiari: chi in Egitto continua cercare la
verità su Giulio Regeni va zittito". (ANSAmed).
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Regeni: Amnesty, ogni mese chiederemo conto dei passi avanti
Non discutiamo capacità Cantini,ma dubbi su motivi reali rientro