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Migranti: Action Aid e Amnesty, corridoi umanitari unica via

Codice Ong chiude spazio umanitario e delega Libia per flussi

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 28 AGO - In occasione del vertice sulle migrazioni a Parigi, AtionAid Italia e Amnesty International Italia ribadiscono la richiesta agli Stati europei di promuovere e proteggere i diritti umani dei migranti creando l'unica via possibile, e cioè l'apertura di corridoi umanitari. Lo sottolinea una nota congiunta delle due Ong che, in merito al vertice odierno tra i Capi di Stato e di governo di Italia, Francia, Germania, Spagna e Unione europea, rileva anche come con esso "le istituzioni nazionali ed europee hanno riconosciuto che le migrazioni richiedono un'attenzione speciale". Il cosiddetto codice di condotta delle ONG, proposto dal Ministro dell'Interno italiano, si aggiunge nella nota, "sta costringendo le organizzazioni impegnate nelle operazioni di ricerca e salvataggio a violare le norme internazionali firmate sotto gli auspici della Federazione internazionale della Croce Rossa. In particolare, prevedere la presenza delle forze di sicurezza sulle navi delle ONG con obiettivi di indagine è una condizione chiaramente inaccettabile per le organizzazioni umanitarie. Pertanto, è necessario che i governi di Francia, Spagna, Germania, così come gli altri governi europei, s'impegnino a lavorare a un'intesa con l'Italia che vada in una direzione diversa". L'iniziativa italiana, vi si aggiunge, "ha causato una completa chiusura dello spazio umanitario al largo delle coste libiche. Il limite di 70 miglia proposto dalle autorità libiche, chiudendo la possibilità di intervenire a ONG come MSF, implica di fatto una delega esclusiva per la gestione dei flussi migratori alle autorità della Libia". "ActionAid Italia e Amnesty International Italia - conclude la nota - continueranno a documentare quello che sta accadendo sul terreno, nell'aperto timore che le autorità libiche siano di fatto agendo come controllo di frontiera in sostituzione dell'Unione europea", e chiedono ai capi di Stato e di governo dell'Ue di riconoscere pubblicamente e in modo chiaro il ruolo essenziale della società civile organizzata nel salvare vite umane e sostenere l'integrazione in Europa. (ANSAmed).

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