(di Stefano Intreccialagli).
(ANSAmed) - ROMA, 16 AGO - - Il ministro dell'Interno
italiano Marco Minniti, durante una conferenza stampa del 15
agosto a Roma, ha espresso ottimismo parlando della situazione
dei flussi migratori in Italia. "Siamo ancora sotto il tunnel,
che è lungo, ma per la prima volta io incomincio a vedere la
luce", ha detto Minniti, il cui ottimismo è alimentato dagli
ultimi dati sui flussi. "Ci siamo concentrati sulla Libia,
sembrava molto difficile, ma oggi sembra che inizi a muoversi
qualcosa", ha sottolineato il ministro. I numeri evidenziano un
calo annuo degli sbarchi in Italia poco superiore al 4%, ma
soprattutto il dimezzamento degli arrivi nel mese di luglio
(23.552 del 2016 agli 11.459 del 2017) e un possibile risultato
migliore ad agosto, dove per ora la contrazione è del 73 % (da
7.733 a 2.080).
Per il governo sono risultati positivi, ma il ministro chiede
all'Unione europea di fare di più: nel "Mediterraneo centrale e
occidentale l'Europa deve affrontare la sfida unita e mettendo
in campo risorse adeguate". Sul controllo delle acque
territoriali libiche si sono fatti "passi in avanti" e ora va
rafforzata la vigilanza sul confine Sud della Libia: su questo
l'Italia vuole lanciare una forte iniziativa internazionale a
partire dal 28 agosto, quando a Roma si svolgerà una riunione
dei ministri dell'Interno dei paese africani che confinano con
il sud della Libia. "Salvezza in mare e impegno umanitario in
Libia" sono i capisaldi indicati dal ministro che ricorda che
sul piano dell'accoglienza l'Ue e l'Italia hanno messo in campo
200 milioni di euro. Rispetto al rischio che ci siano più morti
tra i migranti nel Mediterraneo per effetto del codice di
condotta proposto dall'Italia alle Ong, Minniti ricorda che il
codice è stato approvato sulla base di una risoluzione unanime
del Parlamento. Quanto alle Ong, "rispettiamo chi non ha
firmato. Crediamo ci debba essere rapporto di fiducia tra il
dispositivo di sicurezza e le Ong".
"Sulla migrazione il ministro Minniti vede la luce.
Purtroppo grazie alle sue scelte, sostenute dal governo italiano
e dall'Unione Europea, migliaia di persone innocenti vedranno il
buio del carcere, delle torture, dello stupro e della morte in
Libia", ha commentato l'organizzazione umanitaria italiana
Intersos. "Il ministro dell'Interno ha ancora una volta omesso
di chiarire le conseguenze che la scelta di appaltare la
gestione dei flussi migratori alla Libia avrà per uomini, donne
e bambini" che "quando vengono fermati dalla Guardia Costiera
libica subiscono frequentemente rapine e violenze, per poi
essere portati in centri di detenzione dove sono tenuti
prigionieri in condizioni inumane. Come organizzazione
umanitaria italiana, esprimiamo la nostra profonda
preoccupazione nel vedere il nostro Paese trattare con tale
disinvoltura i diritti e la vita degli esseri umani".
(ANSAmed).
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Ministro Interni italiano, “vedo luce fuori tunnel”
Ottimismo per calo flussi ma serve più impegno Ue