(ANSAmed) - ROMA, 16 AGO - "Siamo ancora sotto il tunnel,
che è lungo, ma per la prima volta io incomincio a vedere la
luce". ha mostrato ottimismo il ministro dell'Interno Marco
Minniti nella tradizionale conferenza stampa di Ferragosto,
affrontando la questione spinosa del fenomeno migratorio.
Dalla sua ci sono i dati che danno un calo annuo percentuale
degli sbarchi poco superiore al 4%, ma soprattutto il
dimezzamento degli arrivi nel mese di luglio (23.552 del 2016
agli 11.459 del 2017) e un possibile risultato migliore ad
agosto, dove per ora la contrazione è del 73% (da 7.733 a
2.080).
Ma più che i numeri ottenuti Minniti rivendica la strategia
seguita. Il fenomeno dei flussi migratori "è epocale. Per questo
ci siamo dati l'obiettivo di governarli. E per farlo era molto
importante intervenire sull'altra parte del Mediterraneo. Ci
siamo concentrati sulla Libia, sembrava molto difficile, ma oggi
sembra che inizi a muoversi qualcosa".
E all'Unione europea il titolare del Viminale chiede di fare
di più: come è stato per i Balcani, anche nel "Mediterraneo
centrale e occidentale l'Europa deve affrontare la sfida unita e
mettendo in campo risorse adeguate perché si è dimostrato che
attraverso una azione coordinata è difficilissimo ma non
impossibile governare i flussi dei migranti".
Sul controllo delle acque territoriali libiche si sono fatti
"passi in avanti" e ora va rafforzata la vigilanza sul confine
Sud della Libia, dal quale passano trafficanti di essere umani e
domani forse anche quei foreign fighter di ritorno dai territori
che l'Is sta perdendo. Obiettivi su cui c'è il pieno impegno
dell'Italia che vuole lanciare una forte iniziativa
internazionale a partire dal 28 agosto, quando a Roma si
svolgerà una riunione dei ministri dell'Interno dei paese
africani che confinano con il sud della Libia.
"Salvezza in mare su cui l'Italia non si ritira e impegno
umanitario in Libia" sono i capisaldi indicati dal ministro, che
definisce un "assillo" suo personale e dell'Italia il rispetto
dei diritti umani dei migranti che vengono riportati in Libia. E
ricorda che sul piano dell'accoglienza l'Ue e l'Italia hanno
messo in campo 200 milioni di euro. Soldi che vanno impegnati
"per la tutela delle persone che sono lì". Un terreno questo su
cui "si può costruire un rapporto positivo con le Ong" .
Rispetto al rischio che ci siano più morti tra i migranti nel
Mediterraneo per effetto del codice di condotta proposto
dall'Italia alle Ong ventilato da un'esperta Onu, Agnes
Callamard, Minniti ricorda che il codice è stato approvato sulla
base di una risoluzione unanime del Parlamento. Quanto alle Ong,
"rispettiamo chi non ha firmato. Crediamo ci debba essere
rapporto di fiducia tra il dispositivo di sicurezza e le Ong.
Pensiamo che questo rapporto debba andare avanti per il
salvataggio di persone nel Mediterraneo centrale".
E a chi gli fa notare le critiche che arrivano da sinistra
alle sue posizioni replica: "i flussi migratori non governati
minacciano la tenuta sociale e democratica dell'Italia. Questa è
la mia politica", dice, ribadendo che sicurezza dei cittadini e
accoglienza sono i due pilastri da tenere insieme. (ANSAmed).
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Migranti: Minniti, vedo la luce alla fine del tunnel
Flussi non governati minacciano democrazia.Assillo diritti umani