(ANSAmed) - ROMA, 31 LUG - "La nostra missione è da sempre
quella di salvare più vite possibili in mare, e questo documento
ci permette di continuare a farlo". Lo ha detto il fondatore di
Moas, Christopher Catrambone, a margine dell'incontro al
Viminale, per spiegare la decisione della sua organizzazione di
firmare il Codice di condotta.
Anche Save the Children ha firmato il codice: gran parte dei
suoi punti "indicano cose che già facciamo - ha detto il suo
rappresentate Valerio Neri - e ci sono stati chiarimenti su un
paio di punti che ci preoccupavano, quindi non abbiamo avuto
problemi a firmare". "Siamo convinti - ha aggiunto - di aver
fatto la cosa corretta e mi dispiace che altre ong non ci
abbiano seguito, ma evidentemente avevano altre sensibilità".
Non ha invece firmato Medici senza Frontiere. "Tutti i punti
non problematici del codice - ha spiegato Eminente - saranno
rispettati come abbiamo sempre fatto. Abbiamo apprezzato
l'approccio costruttivo del ministero, ma il documento non
sottolinea che il nostro obiettivo è salvare vite, e poi ci sono
due punti in particolare che non ci consentono di firmare: la
polizia a bordo ed il possibile divieto di trasbordo su altre
navi delle persone soccorse".
A non firmare anche l'ong tedesca Jugend Rettet. (ANSAmed).
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Migranti: Moas firma codice, continueremo a salvare vite
Ok anche da Save the Children, non firmano Msf e Jugend Rettet