(di Massimo Nesticò)
(ANSAmed) - ROMA, 26 LUG - Le ong bocciano il codice di
condotta proposto dal Viminale: diversi i punti contestati. Si
vedranno nelle prossime ore per concordare emendamenti da
proporre e venerdì prossimo ci sarà un nuovo appuntamento al
ministero che è comunque deciso a non andare per le lunghe.
Intanto non si ferma la conta dei morti: 13 cadaveri sono stati
trovati su un gommone soccorso davanti alle coste libiche, con
immagini veramente drammatiche apparse ai soccorritori. Mentre è
stata prorogata fino al 31 dicembre 2018 l'operazione Ue Sophia,
ma con il mandato rinnovato e un'apertura alle richieste
italiane.
Mario Morcone, capo di Gabinetto del ministro Minniti, ha
presieduto la riunione con le ong, presenti anche rappresentanti
di Farnesina, Guardia Costiere e Guardia di Finanza. Il prefetto
ha illustrato il 'decalogo' vistato dalla Commissione europea,
che mira a stabilire, secondo le indicazioni di Minniti, "regole
chiare" per le navi impegnate nei soccorsi in mare, responsabili
di oltre un terzo dei migranti arrivati in Italia quest'anno: si
va dal divieto di entrare nelle acque libiche a quello di
trasbordare i salvati su altre navi, dalla possibilità di far
salire a bordo la polizia giudiziaria alla certificazione che
attesti l'idoneità della nave a fare attività di salvataggio.
Come già emerso nelle settimane scorse, le ong - anche se con
diverse sfumature - non hanno digerito diverse regole, polizia
sulle navi e trasbordo vietato. in primis. Tra le più dure la
tedesca Sea Watch. Il Codice, ha spiegato al termine della
riunione Sandra Hammamy della ong, "è contro le leggi marittime
in molti punti. L'Italia è stata lasciata sola dall'Unione
Europea su questo tema, ma non è giusto incolpare le ong che
sono l'anello debole della catena. Noi - ha sottolineato -
portiamo i migranti in Italia invece che a Malta o in altri
porti perché ce lo indica il centro di coordinamento marittimo
della Guardia Costiera di Roma. Non accetteremo la presenza
della polizia a bordo, siamo un'organizzazione umanitaria,
salviamo vite". Hammamy ha poi contestato l'ipotesi di una
chiusura dei porti italiani per chi non firma il codice. Gunter
Koertel, di Sea Eye, ritiene "molto, molto difficile trovare un
punto d'accordo in tre giorni". Più ottimista Save the children,
secondo cui "è necessario proseguire il dialogo con tutti gli
attori coinvolti, nella più grande lealtà e trasparenza".
L'intento del Viminale è quello di lasciare alla Guardia
costiera libica il compito di fare soccorso nella propria area
di responsabilità. Le trattative con le ong per arrivare ad una
posizione condivisa continueranno, ma il negoziato non andrà per
le lunghe. Il testo proposto potrà essere integrato venerdì con
le richieste delle organizzazioni, ma senza stravolgimenti. E
chi non firma - è la linea del ministero - ne sopporterà le
conseguenze.
In mare si continua però a morire. Proprio una ong, la
spagnola Proactiva Open Arms, ha trovato 13 cadaveri (anche
donne incinte secondo quanto riferito dalla organizzazione) su
un gommone carico di altri 167 migranti davanti alle coste della
Libia.
Intanto, è stata prorogata fino a tutto l'anno prossimo
Sophia, l'operazione Ue contro il traffico di migranti. In via
prioritaria - ha spiegato l'Alto rappresentante Federica
Mogherini - inizieremo nei prossimi giorni la revisione del
piano operativo per includere nuovi compiti". Tra questi il
rafforzamento della "responsabilità condivisa tra gli Stati
membri". E' nella revisione del piano operativo che - a quanto
si apprende - si lavorerà per andare incontro alle richieste
italiane. Sul rinnovo dell'operazione l'Italia aveva espresso
infatti una riserva, per aprire il dibattito sui porti di
sbarco. (ANSAmed).
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Migranti: Ong contestano codice, nuovo incontro venerdì
Altri 13 morti davanti coste libiche.Prorogata operazione Sophia