(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 23 GIU - L'indipendenza della Catalogna
potrebbe essere decisa dagli stranieri. Sono le comunità di
pakistani, pachistani, afgani, ecuadoriani, cinesi, sikh,
marocchini, cileni e mapuchi, che hanno ottenuto la nazionalità
spagnola e, pertanto, avrebbero diritto a votare nel caso fosse
indetto il referendum indipendentista unilaterale, annunciato
dal governo catalano per il prossimo 1 ottobre.
Il voto dei 'nuovi catalani', stimato in 220.000 immigrati
nazionalizzati spagnoli fra il 2009 e il 2015, nonostante
rappresenti solo il 3% dell'elettorato, stando alle stime
ufficiali, potrebbe far pendere l'ago della bilancia a favore
della cosiddetta 'disconnessione' dallo Stato spagnolo.
Avrebbero la chiave dell'indipendenza, come sottolineato da uno
studio pubblicato da 'Politico'. Dato lo strettissimo margine
rilevato dai sondaggi tra il fronte indipendentista a favore del
referendum, costituito da PDeCat, i repubblicani di Erc e il
partito anticapitalista Cup al governo della regione, al quale
si è unita la sigla catalana di Podemos; e i partiti contrari
alla consultazione, ovvero il Psoe, Pp, Ciudadanos, ai quali si
è unito Barcelona en Comú, del sindaco Ada Colau, che si è
smarcata dalla consulta unilaterale.
E' il motivo per cui, in tempi di xenofobia crescente in
Europa, i partiti 'nazionalisti' catalani sono particolarmente
ospitali con gli immigrati e hanno puntato la campagna
referendaria proprio su questo segmento dei 'nuovi catalani',
molti dei quali hanno già abbracciato la causa indipendentista.
Come la uruguaiana Ana Surra, attuale deputata al Congresso di
Esquerra Republicana de Catalunya, che difende la partecipazione
di immigrati al referendum. "Con la nazionalità siamo diventati
cittadini di prima classe, come gli altri, per cui possiamo
partecipare alla vita pubblica e saremo un attivo nella futura
repubblica catalana come migranti", ha dichiarato Surra al
settimanale. Da parte sua Gagandeep Singh Khaisa, portavoce
della comunità sikh catalana, assicura che "la Catalogna ha
tutto per rendersi indipendente".
E il congolese Saoka Kingolo, residente da 20 anni a
Barcellona e coordinatore di Immigrazione dell'Associazione
Nazionale Catalana, piattaforma sociale dell'indipendentismo,
stima che gli stranieri immigrati rappresentano "un 10%
dell'elettorato", per cui se dovessero recarsi alle urne
"l'impatto sulla votazione sarebbe grande".
Sulla stessa linea, Oriol Amorós, responsabile di
immigrazione di Erc, che ricorda come la Catalogna sia stata
"costruita grazie a molte ondate di immigranti". Gli stessi che
oggi rinnovano "il sogno catalano", secondo la coordinatrice di
PDeCat, Marta Pascal, che sottolinea il successo del processo di
integrazione dell'immigrazione nella regione, dove nelle scuole
come nelle strade, tutti gli immigrati parlano catalano.
(ANSAmed).
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Spagna: studio, stranieri decisivi per referendum Catalogna
Oltre 220mila immigrati potranno votare a consultazione 1 ott