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Studio ECFR, come migliorare politica Ue su migrazioni

Non chiudere frontiere a migranti economici ma gestire flussi

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 16 GIU - Offrire un numero di visti di lavoro legale agli stati africani che accettano un accordo sui rimpatri degli immigrati illegali. E' quanto suggerisce all'Ue l'analista senior Mattia Toaldo in uno studio pubblicato dall'European Council on Foreign Relations (ECFR), al fine di ridurre il numero di migranti che raggiungono le coste europee passando per la Libia. Un obiettivo che fino ad oggi le politiche dell'Ue non sono riuscite a raggiungere, sottolinea l'autore dello studio intitolato "Don't close borders, manage them: how to improve EU policy on migration through Libya".

Visti di lavoro legale contro accordo su rimpatri migranti illegali Per Toaldo l'Ue e gli Stati membri dovrebbero riconsiderare le proprie posizioni e rompere il tabu' sull'immigrazione economica oggi praticamente impossibile per gli africani se non clandestinamente. In sostanza l'Ue dovrebbe abbandonare l'idea che le frontiere possano essere completamente chiuse ai migranti economici, e cercare invece di gestire i flussi, offrendo un numero di visti di lavoro legale agli stati africani che accettano un accordo sui rimpatri degli immigrati illegali. Secondo il progetto dell'analista i visti di lavoro verrebbero sorteggiati tra chi si registrerebbe ad un apposito elenco dal quale si decadrebbe in caso di immigrazione illegale.

Il numero di visti legali sarebbe fissato ad un quarto degli ingressi illegali nel 2016 per ogni paese di origine. Questo verrebbe attuato o dall'Ue o, più realisticamente, da una coalizione dei volenterosi. L'Ue o la stessa coalizione di volenterosi dovrebbero poi lavorare sui seguenti aspetti: istituire procedure sicure e rapide per garantire l'asilo ai rifugiati; rafforzare l'economia libica e le comunità locali; garantire il rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani; e, infine, allargare la portata della missione di assistenza ai confini dell'Ue alla Libia oggi a guida italiana.

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