(ANSAmed) - ISTANBUL, 28 APR - "L'azione degli Usa in Siria
con il Pyd" (curdi) nella lotta all'Isis "sta danneggiando lo
spirito di alleanza e partnership" con la Turchia. Lo ha detto a
Istanbul il presidente Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che
Ankara non permetterà "mai" la creazione di un "corridoio del
terrore" ai suoi confini meridionali, riferendosi ad una
possibile entità curda nel nord della Siria.
Erdogan, che il 16 e 17 maggio incontrerà per la prima volta
Donald Trump alla Casa Bianca, ha inoltre ribadito che la
Turchia è "seriamente scossa" dalla mancata estradizione dagli
Usa di Fethullah Gulen, accusato di essere la mente del fallito
golpe del luglio dello scorso anno.
Nonostante il sostegno confermato finora da Washington ai
curdi-siriani, Ankara spera tuttavia di aprire una "nuova
pagina" nei rapporti bilaterali, ha aggiunto Erdogan, sostenendo
di notare "segnali che Trump avrà un approccio più deciso
dell'amministrazione precedente in termini di lotta al
terrorismo".
Per il terzo giorno di fila, intanto, scontri a fuoco sono
avvenuti alla frontiera turco-siriana tra l'esercito di Ankara e
le milizie curde del Pyd, ritenute "terroriste" dalla Turchia ma
sostenute da Usa e Russia nella lotta all'Isis.
Secondo le forze armate di Ankara, i militari hanno risposto
agli attacchi a colpi di mortaio contro i suoi avamposti,
uccidendo tra ieri e oggi almeno 18 combattenti curdi.
In tutto, riferiscono fonti militari turche, si sono
registrati almeno 13 attacchi su 11 avamposti dell'esercito, in
cui un soldato è rimasto lievemente ferito. Il bilancio non è
confermato da fonti indipendenti.
La nuova escalation arriva dopo i raid compiuti nelle prime
ore di martedì dell'aviazione turca contro obiettivi curdi al
confine tra Siria e Iraq. (ANSAmed).
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Siria: Erdogan, sostegno Usa a curdi indebolisce partnership
Escalation scontri tra Ankara e curdi, 'uccisi 18 miliziani Pyd'