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Egitto: nuova legge, Sisi potrà scegliere capi magistratura

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Redazione Ansa

ROMA- Il parlamento egiziano ha approvato una legge che permette al presidente, Abdel Fattah Al Sisi, di nominare i più alti esponenti del sistema giudiziario: uno sviluppo che "potrebbe indebolire ulteriormente l'indipendenza della magistratura" egiziana, ha segnalato Amnesty International in una nota.

Sisi ha ratificato la legge, la numero 13 di quest'anno,  passata mercoledì con l'approvazione di due terzi del parlamento,. Alcuni organismi giudiziari, incluso il Consiglio di Stato e il Consiglio superiore della magistratura, avevano però messo agli atti la loro opposizione prima del voto parlamentare.

Secondo Amnesty, le nuove norme garantiscono al presidente "il potere di scegliere i capi degli organismi giudiziari" inclusi la Corte di Cassazione, il Consiglio di Stato e due altre rilevanti authority.

"Attraverso questa legge, lo Stato sta cercando di consolidare ulteriormente la propria presa sul potere e neutralizzare due delle più alte corti che talvolta hanno agito come un elemento di controllo sull'esecutivo", ha sostenuto la direttrice di Amnesty per le campagne in Nordafrica, Najia Bounaim. 

La Cassazione e la Suprema corte amministrativa, due enti particolarmente colpiti dalla nuova legge, secondo Amnesty erano "l'ultima speranza" di giustizia in Egitto. La prima aveva annullato una serie di condanne a morte perché, in processi di massa, non erano state individuate le responsabilità individuali e le sole prove erano le indagini condotte dall'Agenzia per la sicurezza nazionale.

La Corte amministrativa, che fra l'altro si occupa di rispetto dei diritti umani da parte di polizia e altri poteri esecutivi dello Stato, aveva sfidato più volte il governo fra l'altro annullando, nel gennaio scorso, un controverso accordo del Cairo con l'Arabia saudita per la cessione di due isole del Mar Rosso (omaggio di Sisi al suo grande sponsor petrolifero indispettito da posizioni filo-russe sulla Siria).

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