(ANSAmed) - ROMA, 19 APR - Dall'inizio dei cinque progetti di
ritorno volontario assistito finanziati dal ministero
dell'Interno nel 2016, "finora siamo a una media complessiva del
10-12% di partenze rispetto al target previsto", pari a circa 3
mila rimpatri volontari. Lo denuncia il Consiglio Italiano per i
Rifugiati (Cir), uno dei cinque enti che a maggio del 2016 hanno
vinto il bando per l'assegnazione dei finanziamenti da parte del
Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione Fami 2014-2020 per
realizzare progetti di ritorno volontario assistito e
reintegrazione per i migranti presenti in Italia.
"Si tratta di un dato preoccupante", commenta Elisabetta
Tuccinardi, responsabile del progetto di rimpatri volontari del
Cir. I progetti durano 18 mesi, "dovrebbero terminare a marzo
2018 e garantire almeno 6 mesi di monitoraggio nel Paese
originario, quindi i rimpatri dovrebbero essere conclusi prima
di quella scadenza".
Il problema principale di questi numeri bassi dipende dalla
"scarsa informazione": trattandosi di una misura che si attiva
con la manifestazione di volontà dello straniero, "la conoscenza
è fondamentale".
Tuccinardi spiega infatti che "la rete informativa nazionale,
che avrebbe dovuto accompagnare i progetti, è stata assegnata
all'Organizzazione internazionale per le migrazioni Oim per il
prossimo triennio solo un mese fa e non è ancora attivata. Anche
se la attivassero a maggio sarebbe comunque un anno dopo
l'inizio dei progetti".
Quella del ritorno volontario assistito "è una misura spesso
sconosciuta anche dagli operatori". Inoltre, "le persone che
hanno ricevuto un decreto di espulsione successivamente non
ottemperato non possono accedere alla misura", e i migranti
irregolari "che potrebbero accedervi spesso non conoscono
l'esistenza dell'istituto".
Un altro problema rilevante è la durata dei progetti: "spesso
i frutti del lavoro si vedono su un tempo più ampio rispetto al
periodo in cui è attivo il progetto. Per funzionare dovrebbe
essere perenne, sempre attivo, per fare in modo che tutti
possano realizzare un ritorno con i loro tempi".
"Dopo questi risultati - aggiunge Tuccinardi - si pensa che
le intenzioni del governo siano quelle di rendere il sistema più
stabile e duraturo".
Oltre al Cir, anche Cies onlus, Oim, l'ong Gruppo Umana
solidarietà Gus e il comune di Giugliano in Campania hanno vinto
il bando per i progetti di ritorno volontario assistito, per una
cifra complessiva di circa 11.6 milioni di euro di risorse del
FAMI. "Una percentuale dei fondi viene inizialmente erogata agli
enti per le spese iniziali. Il resto è dato a rimborso",
conclude Tuccinardi. "Si ipotizza che, di fronte ai numeri
bassi, verrà effettuata una proroga temporale dei progetti con
gli stessi fondi, per permettere di raggiungere gli obiettivi
prefissati". (ANSAmed).
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Migranti: rimpatri volontari, 'finora solo 10% dei previsti'
Cir, programmi per rientro assistito sono poco conosciuti