(ANSAmed) - BELGRADO, 19 APR - La dirigenza serba ha
duramente condannato le dichiarazioni del premier albanese Edi
Rama, che non esclude un'unione tra l'Albania e il Kosovo se la
prospettiva europea per i Balcani occidentali dovesse
allontanarsi.
"Le parole di Rama sono un'ulteriore conferma che
l'attuazione del progetto nazionalistico di una Grande Albania
resta l'obiettivo comune di tutti gli albanesi, cosa questa che
rappresenta un'enorme minaccia per la pace e la stabilita' dei
Balcani e dell'intera Europa", ha detto il ministro degli esteri
serbo Ivica Dacic.
"Chiedo alla comunità internazionale - ha proseguito il
responsabile della diplomazia serba - cosa sarebbe successo se
il premier serbo Aleksandar Vucic avesse prospettato una
unificazione tra la Serbia e la Republika Srpska (l'entità a
maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, ndr) nel caso di una
mancata adesione della Serbia alla Ue?. Sono sicuro che tutti
avrebbero accusato la Serbia di minacciare la pace. Per questo
chiedo all'Ue, agli Usa, alla Gran Bretagna e agli altri Paesi
per quanto tempo ancora resteranno in silenzio mentre qualcuno
minaccia la Serbia? O il silenzio e' un segno di assenso?", ha
aggiunto Dacic.
In dichiarazioni diffuse dai media regionali, il premier
albanese aveva detto che l'Europa sprofonderebbe in un "incubo"
se i Balcani venissero lasciati soli con la loro esclusione
dall'integrazione nella Ue. In tal caso, ha osservato Rama, la
regione diverrebbe "una zona grigia nella quale altri attori
avrebbero più influenza della Ue". (ANSAmed).
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Balcani: Rama non esclude unione Albania-Kosovo, no Belgrado
Dura reazione Serbia a premier Tirana, minaccia pace e stabilita